Ivory du Reverdy, il mio primo cavallo, dolce e tenero, è morto per una colica fatale. Il mio cuore piange come se fosse morto il mio primo amore. Ivory ora se ne stava sereno e contento, passeggiando libero sul prato, nella mia terra natale, in compagnia di altri cavalli.
Mi piace ricordarlo per i molti momenti felici e spensierati che abbiamo condiviso, galoppando in campagna, dentro e fuori dal laghetto e sulla piccola collina nel campo da cross, o sul Montello, nel Trevigiano. Anche Ivory sorrideva e si rallegrava, orgoglioso e ardente, in quei momenti di gioia assoluta. Grazie di cuore, grazie ancora, Ivory.
Ora che te ne sei andato, c’è una lapide in più nel mio cuore. Lacrime silenziose, piene di nostalgia. L’assenza irrimediabile della morte è una tristezza disabitata. Immensa e senza luce.
Addio Ivory, amico mio, con un’ultima carezza.
Ti ritroverò nei miei sogni. E sognerò di riabbracciarti ancora, e di galoppare allegri e leggeri nelle infinite praterie del cielo, felici insieme per l’eternità.
Mi piace ricordarlo per i molti momenti felici e spensierati che abbiamo condiviso, galoppando in campagna, dentro e fuori dal laghetto e sulla piccola collina nel campo da cross, o sul Montello, nel Trevigiano. Anche Ivory sorrideva e si rallegrava, orgoglioso e ardente, in quei momenti di gioia assoluta. Grazie di cuore, grazie ancora, Ivory.
Ora che te ne sei andato, c’è una lapide in più nel mio cuore. Lacrime silenziose, piene di nostalgia. L’assenza irrimediabile della morte è una tristezza disabitata. Immensa e senza luce.
Addio Ivory, amico mio, con un’ultima carezza.
Ti ritroverò nei miei sogni. E sognerò di riabbracciarti ancora, e di galoppare allegri e leggeri nelle infinite praterie del cielo, felici insieme per l’eternità.
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