Emanuela, confusa
L’amico sensibile ha espresso in termini diretti e semplici il quesito che tutti dovremmo porci, nelle scelte amorose, e non solo: «Perché lo faccio?». Per scelta espressiva, per esprimere un desiderio vero, uno slancio, un’attrazione autentica? Per vocazione, per talenti ancora inespressi a cui mi sento di dar voce e possibilità di crescita, e di emozioni e sensazioni a cui desidero dare ascolto? Non solo in amore ma anche nel lavoro e nella vita. Oppure per scelta difensiva, rispetto a delusioni, ferite emotive, sconfitte, abusi, o situazioni che mi hanno causato molto dolore interiore? Per paura, quindi, di rimettermi in gioco?
Tutti abbiamo fatto scelte difensive, più o meno consapevoli, su uno o più fronti. Fanno parte della vita. Sono un modo autoprotettivo, a breve termine, per riprendere fiato, per guarire da ferite emotive anche profonde. Per rasserenarsi. Per fare una convalescenza del cuore, dopo delusioni sentimentali e amorose. Tuttavia, nel lungo termine, le scelte difensive restringono gli orizzonti, ci chiudono, ci impediscono di esprimerci appieno, rimettendoci in gioco. Quando le ferite emotive sono state profonde, ci vuole un dottore dei sentimenti: una o uno psicoterapeuta sensibile e competente, che aiuti la giovane donna (e il giovane uomo!) a non fuggire più da se stessa/o, a ridare vita alla propria verità, anche in termini di scelta del partner. A riprendere con maggiore consapevolezza, e prudenza, una vita amorosa ed erotica più appagante. Terapia essenziale, quando la scelta del partner ci lascia in balia di illusioni d’amore pericolose, quando il bisogno struggente di essere amati ci porta «a mettere gli abiti del Principe Azzurro sul palo della luce», come ben diceva Jole Baldaro Verde nell’illuminante “Illusioni d’amore. Le motivazioni inconsce nella scelta del partner” (Raffaello Cortina Editore).
E’ un percorso che richiede tempo e impegno. Ma è la via regia per tornare protagoniste delle proprie scelte espressive. E non solo in amore.
Pillole di salute
A.T. (Asti)
Curiosa idea. L’accelerazione del riflesso eiaculatorio dopo un tradimento può dipendere da: 1. prostatite, anche subclinica, dopo malattia trasmessa sessualmente contratta nell’affair, senza profilattico. Consiglio visita uro-andrologica, con esame colturale del secreto uretrale; 2. sensi di colpa e altri furori emotivi che si somatizzano e parlano attraverso il corpo. Approfondirei…
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