Annarita C. (Asti)
Premessa: la densità ossea ottimale viene raggiunta tra i 18 e i 20 anni. Questo picco non viene raggiunto per: 1) carenze ormonali, di estrogeni, progesterone e testosterone, quando i cicli sono sporadici (oligomenorrea) o assenti per mesi (amenorrea); 2) carenza di fattori nutritivi, fra cui vitamine D e K, calcio, magnesio ferro, silicio e altri oligoelementi essenziali, causata da disturbi del comportamento alimentare o da povertà; 3) ridotto assorbimento intestinale di nutrienti pur presenti nella dieta (per celiachia, ad esempio); 4) limitata attività fisica all’aria aperta ed eccesso di sedentarietà in casa o a scuola; 5) terapie cortisoniche prolungate, ancor più se aggravate da periodi di degenza a letto; 6) ipertiroidismo minimo, che può comunque accelerare la perdita di osso superiore alla formazione. Se uno o più di questi fattori, così sottovalutati, è presente, la salute dell’osso parte già compromessa. Di fatto le prime serie radici dell’osteoporosi si radicano nell’infanzia e nell’adolescenza.
Importante: l’osso è un tessuto dinamico. A tutte le età viene costruito di giorno dagli operai costruttori (osteoblasti), meglio se vengono attivati dall’attività fisica all’aria aperta il mattino, anche con una camminata veloce per andare a scuola o al lavoro, e se possono contare su tutti gli ingredienti (sali minerali, aminoacidi, vitamine, collagene) necessari per costruire un osso elastico e resistente. Viene distrutto di notte, dai manutentori-distruttori (osteoclasti), che restano attivi anche di giorno se siamo a letto, alla luce artificiale o fisicamente inattivi.
In positivo, data la giovane età di sua figlia, è possibile recuperare bene un tessuto osseo di qualità, riducendo in parallelo osteoporosi e rischio di ulteriori fratture: regolarizzando l’apporto ormonale che stimola la ricostruzione, con una terapia personalizzata con estrogeni e progesterone (ed eventualmente testosterone, se carente) e la qualità dell’alimentazione, puntando sui principi essenziali per la salute anche dell’osso; facendo un’attività fisica adeguata, aerobica e a corpo libero, con piccoli pesi sotto controllo fisioterapico, evitando carichi eccessivi che potrebbero causare microfratture (in parallelo nuoto e acquagym possono rinforzare la muscolatura, preziosa per proteggere e stimolare l’osso); usando farmaci specifici per l’osteoporosi, se questa è già grave. Una competente psicoterapia completa la strategia di cura.
Pillole di salute
Claudia (Ancona)
No. La raccomandazione medica è di evitare ogni forma di fumo, attivo, passivo ed elettronico, perché la nicotina è molto tossica anche per il cervello fetale.
Amenorrea secondaria Anoressia Apparato osteoarticolare Osteoporosi e osteopenia