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Auguri per la felicità dell'anima

02/01/2006

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Che ogni desiderio venga appagato!”, così ci auguriamo ogni nuovo anno, tra lo speranzoso e il sottilmente sfiduciato. E spesso ci auguriamo il superfluo, e scordiamo, forse per rassegnazione, che ci manca l’essenziale.
E allora auguri di cuore, amici lettori, perché siano i nostri bisogni profondi, prima ancora che i desideri, ad essere (un po’ più) soddisfatti.
Auguri perché sia soddisfatto il bisogno di amore e di affetti di qualità: in cui sentirci profondamente riconosciuti e accettati, anche con le nostre ombre, le nostre inconcludenze e inquiete malinconie. In cui essere capaci di ricambiare dal profondo l’amore che ci viene dato, per gettare un ponte che unisca i cuori. Capace di superare gli abissi di solitudine da cui tanti si sentono circondati. In cui ci sia di nuovo rispetto per i sentimenti e  le differenze dell’altro. In cui il bisogno di dare e ricevere amore abbia un’attenzione speciale al linguaggio. Perché le parole feriscono più di una spada, e possono lasciare aperte piaghe infinite. Con uno sforzo di attenzione in più, per non lasciarci travolgere dalla collera che trasforma le nostre parole in un cumulo di insulti e riducono in macerie anche l’amore più forte.
Auguri, perché sia soddisfatto il bisogno di giustizia, anche terrena. Chi ha ancora un po’ di cuore, vorrebbe di nuovo vedere ascoltate e rispettate le ragioni di Abele. Vorrebbe che si sciogliessero come neve al sole tutte le ideologie che hanno protetto i Caino di ogni fede e colore. Chi vuole giustizia, tuttavia, non taccia più. E si impegni per cambiare le cose. Perché sennò si diventa complici del male, quando si chiudono gli occhi, o si cambia canale, credendo così che l’orrore non esista più.
Auguri, perché sia soddisfatto il bisogno di competenza e di rigore, nel lavoro e nelle carriere. Dominano oggi il lassismo morale e professionale, la raccomandazione, l’appartenenza, la mediocrità che si circonda di mediocrità, il servilismo. E dà luce al cuore, e rinnova la speranza, vedere, di tanto in tanto, promozioni cristalline, che premiano competenza, merito e rigore. Magari dopo anni di frustrazioni e fatica, in cui sembrava fosse un perdente chi credeva ancora nella preparazione, nell’impegno, nella disciplina, anche personale, nella dedizione, nella passione professionale. Crediamoci, di più, e incoraggiamo i giovani a crederci, con l’esempio, in primis. Perché è la qualità della competenza che ci soddisfa di più, e che ci rende davvero professionalmente, e limpidamente,  liberi.
Auguri perché sia soddisfatto il bisogno di bellezza. Bellezza nei sentimenti, nella qualità dei nostri ideali, del nostro sguardo sul mondo. Bellezza nel linguaggio, specchio e forma dei nostri pensieri e delle nostre emozioni. Bellezza nella tenerezza con cui trattiamo bambini e anziani. Bellezza nel rispetto e nell’amore per gli animali, per i fiori, per i boschi e i prati a maggese, per il cielo azzurro e l’acqua trasparente, per questo mondo avvelenato dalla nostra indifferenza e colpevole avidità. Bellezza nell’educare, per dare ai nostri piccoli il senso alto del loro esistere nel mondo, perseguendo valori e ideali grandi. E la capacità di  ascoltare il dolore dei meno fortunati. Bellezza nell’etica che ci ispira ogni giorno.
Auguri, perché la vita ci sorrida, di tanto in tanto, con una raggio di limpida felicità, che sboccia ancora tenera e lieve, nutrita da questi bisogni riconosciuti, ascoltati e soddisfatti, nutrita dalle passioni sane, dagli ideali alti. Ognuno di noi può essere protagonista attivo e positivo nel piccolo, grande scenario del mondo. Crediamoci ancora, amiche e amici lettori, e impegniamoci. E auguri davvero, dal profondo del cuore, per un anno capace di valorizzare quello che per l’anima è essenziale.

Riflessioni di vita

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