Claudio L. (Roma)
Che cosa sappiamo della cefalea post-orgasmo?
Perché lo stress favorisce l'ipertensione?
Come si fa a capire se questa cefalea è benigna o maligna?
- la cefalea ottundente, caratterizzata da un dolore sordo, con un andamento “a casco” dalla nuca in avanti, e che peggiora con l’aumento dell’eccitazione;
- la cefalea posturale, che si può avvertire in alcune posizioni particolari;
- la cefalea esplosiva, che compare al momento dell’orgasmo.
Quest’ultima può effettivamente essere il segnale di un rischio specifico di emorragia cerebrale. Ma anche le altre forme non vanno trascurate, perché sono pur sempre un “semaforo rosso” che ci dice che siamo in riserva di energie.
Come si svolgono gli accertamenti medici?
Nel frattempo che terapia posso seguire?
Purtroppo però l’uso frequente di queste terapie può causare una cefalea da astinenza, o “rebound”, che poco per volta trasforma il disturbo da saltuario a cronico. Per questo motivo è importante non affidarsi solamente ai farmaci sintomatici, ma adottare anche uno stile di vita che aiuti a prevenire l’insorgere degli attacchi.
In concreto, che cosa dovrei fare?
In questo modo, se gli esami medici escluderanno cause di origine vascolare, potrà poco per volta attenuare lo stress che la affatica e gli attacchi di cefalea dovrebbero ridursi sino a scomparire.
Cefalea: quanti tipi ne esistono?
I disordini da mal di testa costituiscono un problema molto frequente e purtroppo ancora poco compreso. Secondo un recente studio di R. Jensen e L.J. Stovner, del Danish Headache Center dell’Università di Copenhagen (Danimarca):
- il 47 per cento della popolazione soffre, almeno occasionalmente, di “mal di testa” in generale;
- il 10 per cento soffre di emicrania: una forma di cefalea che perdura per 4-72 ore, è pulsante, d’intensità variabile da moderata a grave, unilaterale, peggiora con l’esercizio fisico ed è accompagnata da nausea, vomito, ipersensibilità alla luce, al suono, agli odori. Spesso è preceduta da un’aura: un deficit transitorio e reversibile, di tipo visivo, somatosensoriale, motorio o fasico (legato cioè alla parola). La maggior parte delle persone riferisce aure visive, come lampi di luce e scotomi scintillanti;
- il 38 per cento soffre di cefalea muscolo-tensiva: una cefalea che dura dai 30 minuti ai 7 giorni, non pulsante, di grado lieve o moderato, bilaterale, non aggravata dall’esercizio fisico e non associata a nausea, vomito, fotofobia, ipersensibilità al rumore o agli odori. Si tratta generalmente di un disturbo meno invalidante dell’emicrania;
- il 3 per cento soffre infine di cefalee croniche che durano più di 15 giorni al mese.
La cefalea colpisce le donne tre volte più degli uomini, soprattutto nella forma dell’emicrania. Quando frequente e resistente alle terapie, causa grave sofferenza e un consistente peggioramento della qualità della vita tanto da essere considerata fra le prime dieci condizioni che causano disabilità maggiore.
Per approfondire:
Jensen R. Stovner L.J.
Epidemiology and comorbidity of headache
Lancet Neurol. 2008 Apr; 7 (4): 354-61
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