Vincenzo (Biella)
Che cos'è la celiachia?
A che cosa sono dovuti i sintomi della malattia?
La progressiva distruzione dei villi intestinali causa atrofia della mucosa, con importanti sintomi di malassorbimento per la mancata assunzione attraverso l’intestino di componenti essenziali per la salute: ferro, con anemie persistenti; vitamine (quali la A, la D, la E, la K, le vitamine del gruppo B, B12 e acido folico, soprattutto), con astenia, malnutrizione e difficoltà di accrescimento (se la malattia compare nell’infanzia); oligoelementi, quali il calcio, con osteopenia.
L’alterazione del sistema immunitario facilita poi la comparsa di autoanticorpi che attaccano altri organi e tessuti, come la tiroide (con ipotiroidismo), l’ovaio (con menopausa precoce e conseguente infertilità) e la pelle (celiachia della pelle). Alcuni soggetti, infine, possono sviluppare anche un’intolleranza agli zuccheri contenuti nel latte e nei prodotti caseari, e di conseguenza al lattosio.
Chi è più a rischio di sviluppare la malattia?
Come si cura la celiachia?
Quando è bene avviare i necessari accertamenti diagnostici?
- malnutrizione, coliti, diarrea alternata a stitichezza, feci chiare, meteorismo;
- persistente anemia da carenza di ferro, non dovuta ad altre cause (per esempio, flussi abbondanti);
- dismenorrea (mestruazioni dolorose), dispareunia (dolore ai rapporti), dolore pelvico cronico: queste condizioni hanno in comune l’azione del mastocita, cellula di difesa iperattivata dalla gliadina;
- pubertà ritardata, difficoltà di crescita;
- irregolarità mestruali, menopausa precoce e infertilità (quando gli anticorpi colpiscono l’ovaio);
- disfunzioni ormonali, come l’ipotiroidismo;
- osteopenia precoce, dolori ossei e articolari, insensibilità agli arti, crampi muscolari, stanchezza cronica, perdita di peso;
- ulcere alla bocca, danni ai denti, irritazioni della pelle.
Tutti questi sintomi, così diversi fra loro, devono allertarci rispetto alla possibilità di una celiachia non ancora evidenziata dai normali esami clinici.
Come si valutano la riserva ovarica e la fertilità residua?
- gli anticorpi anti-ovaio;
- l’inibina B e l’ormone anti mulleriano (AMH): prodotti dai follicoli ovarici, più sono bassi più indicano che l’ovaio è in riserva;
- le dimensioni delle ovaie, mediante ecografia transvaginale: più sono piccole e più indicano che il patrimonio di ovociti è ridotto;
- gli ormoni che stimolano l’ovaio, FSH ed LH, in terza o quarta giornata del ciclo mestruale.
Se non è possibile cercare subito un figlio, è indispensabile salvare gli ovociti residui con la crioconservazione effettuata in centri specializzati.
Celiachia, attenzione alla contraccezione!
- il glutine presente in alcune pillole, seppure in piccole quantità, può aggravare la risposta infiammatoria;
- il malassorbimento intestinale e i ripetuti episodi di diarrea possono compromettere il metabolismo degli ormoni steroidei, riducendo l’efficacia contraccettiva del prodotto.
In caso di celiachia, si dovrebbero quindi preferire contraccettivi ormonali alternativi a quelli per via orale, come il cerotto transdermico o l’anello vaginale.
Che cos'è, infine, la gluten sensitivity?
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