La strada su cui sono sfilate centinaia di ragazzi è infuriata: «Hai visto in che condizioni mi hanno lasciata? Bottiglie di plastica, cicche, sacchetti di patatine… Un immondezzaio! E questa sarebbe la manifestazione per il clima?! Aiutooo…». «Non dirlo a me, per favore», le risponde il muro della bella casa imbrattata di scritte “pro-clima”. «Ero sopravvissuto pulito e indenne ai writer innamorati e mi sono trovato devastato da questi che pensano di essere gli amici della Terra. E io chi sono? Un marziano?». «Anch’io sono molto preoccupato», dice il parco. «Guarda come sono stati lasciati i miei prati dopo che sono passati di qui, finita la manifestazione…».
«Io invece sono molto confortata», racconta la piccola spiaggia libera di Zuppignano (Isola d’Elba) cui si arriva per un ripido sentiero nel bosco, oppure via mare. «Quest’estate non credevo ai miei occhi. Dopo una mareggiata ero imbruttita da bottiglie di plastica. Ero proprio triste. E invece verso le 5 di sera è arrivata giù dal sentiero una ragazzina minuta, avrà avuto 14-15 anni, con uno zainetto rosso. Sola. Prima s’è fatta una nuotata, poi s’è messa un po’ al sole. Sulla spiaggia c’erano due altre signore che leggevano. E nessun altro. Nemmeno una barchetta in rada. Al momento di andar via, la piccola ha tirato fuori dallo zainetto un sacco nero della spazzatura e l’ha riempito di bottiglie di plastica. Se l’è messo in spalla ed è andata via contenta. Mi son venute le lacrime dalla tenerezza. E dalla commozione. E la settimana dopo due ragazzi, due amici, hanno fatto la stessa cosa. Si sono portati via altri due sacchi di plastica con rifiuti e bottiglie. Ho guardato il mio amico sole che stava tuffandosi nel mare, al tramonto, e gli ho detto: “Fin che ci sono questi ragazzi e questa ragazzina, possiamo sperare. E dormire più tranquilli…”».
«Anche noi siamo ottimisti», mi hanno detto i boschi della Val Canzoi, nelle Dolomiti Feltrine, proprio ieri. «I ragazzi che vengono qui ci vogliono bene, come i loro padri e i loro nonni. E le loro mamme e nonne! Non c’è una carta per terra, non c’è traccia del loro passaggio. Adesso come cinquanta o cent’anni fa. Anzi ci stanno aiutando a riparare quelle tremende ferite del 2017, con le alluvioni e i venti a 200 chilometri l’ora che hanno distrutto tanti nostri alberi. Le mamme e i papà che vengono a camminare qui insegnano ai bambini a volerci bene. Così imparano da piccoli che l’amore e il rispetto si devono vedere. Con i fatti, non con le chiacchiere…».
E invece si sta riempiendo il mondo di troppi slogan, per il solo piacere di protestare. Si sente poco quella consapevolezza che porti a comportamenti diversi nella vita quotidiana di ogni giorno. Quello che hanno fatto la ragazzina e i due ragazzi è la pragmatica dell’amore per la Terra. Nessuna ricerca di approvazione. Una coscienza già molto matura per l’età, che ispira comportamenti coerenti nell’agire quotidiano, anche nel silenzio e nell’invisibilità di una solitaria spiaggetta. Bravi quei presidi, quegli insegnanti o sindaci che organizzano giornate ecologiche, in cui davvero ci si impegna per migliorare l’ambiente in cui si vive, e per creare nei più giovani una coscienza civica strutturata. Bravi quei genitori che con i loro comportamenti, anche nell’attenzione alla raccolta differenziata, a evitare gli sprechi nel cibo, a prediligere il camminare o l’andare in bicicletta rispetto all’auto, quando possibile, educano i figli a comportamenti intrinsecamente rispettosi del mondo e del clima.
Queste giornate sembrano l’ennesima strumentalizzazione, o un mettersi in pace la coscienza, con poca concretezza e poca coerenza. I piccoli gesti quotidiani non cambiano il clima? Se tutti ci impegniamo, le cose possono cambiare. Non resta tanto tempo, per cui l’assunzione di responsabilità individuale è indispensabile. Aumentiamo il nostro fare per la Terra, ogni giorno. Anche coltivando con amore l’orto, oppure il giardino o i fiori sul balcone. Riducendo la climatizzazione a palla d’estate e il riscaldamento eccessivo d’inverno. Scegliendo una maggiore semplicità nel vivere, una maggiora sobrietà, e maggiore coerenza tra dichiarazioni d’intenti e pragmatica dell’agire, cominciando dalle piccole cose. Catone il censore lo diceva duemila anni fa: «Ne dubita impendere parva, cum magna petas». Non aver dubbi nel dedicarti alle piccole cose, mentre aspiri alle grandi. I piccoli gesti quotidiani, se fatti da milioni di persone, possono portare a grandi cambiamenti. E a un futuro migliore.
«Io invece sono molto confortata», racconta la piccola spiaggia libera di Zuppignano (Isola d’Elba) cui si arriva per un ripido sentiero nel bosco, oppure via mare. «Quest’estate non credevo ai miei occhi. Dopo una mareggiata ero imbruttita da bottiglie di plastica. Ero proprio triste. E invece verso le 5 di sera è arrivata giù dal sentiero una ragazzina minuta, avrà avuto 14-15 anni, con uno zainetto rosso. Sola. Prima s’è fatta una nuotata, poi s’è messa un po’ al sole. Sulla spiaggia c’erano due altre signore che leggevano. E nessun altro. Nemmeno una barchetta in rada. Al momento di andar via, la piccola ha tirato fuori dallo zainetto un sacco nero della spazzatura e l’ha riempito di bottiglie di plastica. Se l’è messo in spalla ed è andata via contenta. Mi son venute le lacrime dalla tenerezza. E dalla commozione. E la settimana dopo due ragazzi, due amici, hanno fatto la stessa cosa. Si sono portati via altri due sacchi di plastica con rifiuti e bottiglie. Ho guardato il mio amico sole che stava tuffandosi nel mare, al tramonto, e gli ho detto: “Fin che ci sono questi ragazzi e questa ragazzina, possiamo sperare. E dormire più tranquilli…”».
«Anche noi siamo ottimisti», mi hanno detto i boschi della Val Canzoi, nelle Dolomiti Feltrine, proprio ieri. «I ragazzi che vengono qui ci vogliono bene, come i loro padri e i loro nonni. E le loro mamme e nonne! Non c’è una carta per terra, non c’è traccia del loro passaggio. Adesso come cinquanta o cent’anni fa. Anzi ci stanno aiutando a riparare quelle tremende ferite del 2017, con le alluvioni e i venti a 200 chilometri l’ora che hanno distrutto tanti nostri alberi. Le mamme e i papà che vengono a camminare qui insegnano ai bambini a volerci bene. Così imparano da piccoli che l’amore e il rispetto si devono vedere. Con i fatti, non con le chiacchiere…».
E invece si sta riempiendo il mondo di troppi slogan, per il solo piacere di protestare. Si sente poco quella consapevolezza che porti a comportamenti diversi nella vita quotidiana di ogni giorno. Quello che hanno fatto la ragazzina e i due ragazzi è la pragmatica dell’amore per la Terra. Nessuna ricerca di approvazione. Una coscienza già molto matura per l’età, che ispira comportamenti coerenti nell’agire quotidiano, anche nel silenzio e nell’invisibilità di una solitaria spiaggetta. Bravi quei presidi, quegli insegnanti o sindaci che organizzano giornate ecologiche, in cui davvero ci si impegna per migliorare l’ambiente in cui si vive, e per creare nei più giovani una coscienza civica strutturata. Bravi quei genitori che con i loro comportamenti, anche nell’attenzione alla raccolta differenziata, a evitare gli sprechi nel cibo, a prediligere il camminare o l’andare in bicicletta rispetto all’auto, quando possibile, educano i figli a comportamenti intrinsecamente rispettosi del mondo e del clima.
Queste giornate sembrano l’ennesima strumentalizzazione, o un mettersi in pace la coscienza, con poca concretezza e poca coerenza. I piccoli gesti quotidiani non cambiano il clima? Se tutti ci impegniamo, le cose possono cambiare. Non resta tanto tempo, per cui l’assunzione di responsabilità individuale è indispensabile. Aumentiamo il nostro fare per la Terra, ogni giorno. Anche coltivando con amore l’orto, oppure il giardino o i fiori sul balcone. Riducendo la climatizzazione a palla d’estate e il riscaldamento eccessivo d’inverno. Scegliendo una maggiore semplicità nel vivere, una maggiora sobrietà, e maggiore coerenza tra dichiarazioni d’intenti e pragmatica dell’agire, cominciando dalle piccole cose. Catone il censore lo diceva duemila anni fa: «Ne dubita impendere parva, cum magna petas». Non aver dubbi nel dedicarti alle piccole cose, mentre aspiri alle grandi. I piccoli gesti quotidiani, se fatti da milioni di persone, possono portare a grandi cambiamenti. E a un futuro migliore.
Adolescenti e giovani Clima, inquinamento ed ecologia Coerenza Educazione Riflessioni di vita