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Come capire se un figlio è a rischio

12/08/2009

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica H. San Raffaele Resnati, Milano

“Si sente sempre parlare di adolescenti problematici, di ragazzi “a rischio”, come se i ragazzi d’oggi fossero tutti uguali. Da insegnante che lavora ancora con passione, mi sembra che invece in una stessa classe, anche tra le ragazze ci siano adolescenti con vulnerabilità molto diverse: c’è la ragazza timida, quella aggressiva e strafottente, quello con difficoltà di attenzione e che va male a scuola, quello sempre alla ricerca di novità... Non crede che dovremmo smetterla con queste inutili generalizzazioni e cercare invece di capire quali siano le caratteristiche che ci permetterebbero di capirli e seguirli meglio?”.
Margherita R. (Brescia)
Ha ragione. Anch’io sono da molto tempo allergica alle generalizzazioni, non solo sugli adolescenti, ma in generale su ogni argomento: le donne, gli italiani, gli immigrati... Credo sia invece un nostro preciso dovere, come educatori, genitori, insegnanti e cittadini, cercare di capire chi sia davvero il ragazzo o la ragazza, nello specifico, o comunque l’altro che abbiamo di fronte, senza fare sempre di ogni erba un fascio.

Quali sono le tipologie oggi più accreditate?

Dal punto di vista della personalità, gli anglosassoni hanno messo a punto quattro categorie: innanzitutto, il gruppetto davvero “difficile” di adolescenti arrabbiati, aggressivi, con alti livelli di collera (“anger”) e distruttività: circa un 3-5% della popolazione giovane, con percentuali più alte nelle aree urbane più povere e a maggiore criminalità, che spesso hanno alle spalle famiglie a loro volta violente, e/o che hanno subìto abusi fisici o psichici.
Seguono gli e le adolescenti sempre alla ricerca di emozioni e sensazioni nuove: i cosiddetti “novelty seeking” o “sensation seeking”, che hanno come tratto distintivo una grande (e poco governata) impulsività: sono il 18-25% dei nostri ragazzi. Sono a maggior rischio di incidenti, di uso di alcol o droghe, di rapporti sessuali precoci e promiscui. E, di conseguenza, di un maggior rischio di malattie sessualmente trasmesse, e di mancata contraccezione (con maggior uso di pillole del giorno dopo, di interruzioni di gravidanza, di gravidanze da adolescenti).
Al centro della curva sui profili di rischio stanno i ragazzi normali, emotivamente più sani (il 45-53%): quelli che hanno avuto un “attaccamento sicuro” (“secure attachment”), che hanno cioè ricevuto amore e tenerezza ma anche la giusta fermezza educativa da parte dei genitori. Sono ragazzi con buona autostima, più portati a vivere relazioni di coppia stabili anche da adolescenti, che valorizzano il dialogo e le scelte condivise, che fanno una contraccezione pensata e sono quindi a basso rischio sia sul fronte del comportamento sociale, sia sulle vulnerabilità personali. In questo gruppo si trovano alcuni tra i veri anticonformisti, perché in grado di scegliere, di volta in volta, se e perché dire di no, anche di fronte al gruppo.
Infine, al lato opposto, i cosiddetti “harm avoidant”, ragazzi e ragazze che tendono spontaneamente a evitare i pericoli (22-26%) ma che possono essere indotti a bere “per darsi coraggio”. Tra questi troviamo un maggior numero di ragazzi timidi, insicuri e con maggiore vulnerabilità ai disturbi d’ansia, tra cui la fobia sociale e le sue somatizzazioni. Globalmente, i maschi sono più rappresentati nei primi due gruppi, più governati dal testosterone, le femmine negli ultimi due.
I genitori dovrebbero considerare la diversa vulnerabilità dei figli, dedicando ancora più attenzione educativa nel “contenere” con affettuosa fermezza i più impulsivi ed aggressivi, dando invece più fiducia, sicurezza e coraggio ai più timidi e differenziando, di conseguenza, anche lo stile delle informazioni in tema di prevenzione e autoprotezione.

Prevenire e curare – Attenzione all'alcol negli adolescenti

- L’alcol potenzia tutti i comportamenti a rischio, perché disinibisce e allenta ulteriormente la capacità di contenere gli impulsi.
- E’ ancora più pericoloso per i ragazzi aggressivi, la cui distruttività può diventare incontrollabile; e per i “novelty seeking”, la cui impulsività li porta a cercare sensazioni più forti e a diventare temerari, senza più percezione dei livelli di pericolo. Molti incidenti del sabato sera nascono proprio da un’impulsività esasperata e diventata incontrollabile sotto l’effetto dell’alcol o delle droghe.
- In pratica, oggi più di ieri, i genitori dovrebbero sempre controllare le condizioni mentali (eventualmente alterate da alcol o droghe) in cui i loro figli rientrano a casa la sera e recuperare quella capacità di dare le regole che oggi sembra smarrita. Con un’attenzione in più: le giovanissime (al di sotto dei 15 anni) oggi bevono più dei loro coetanei maschi...

Adolescenti e giovani Alcol Dipendenze, droghe e doping Impulsività

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