Silvana T. (Vicenza)
«L’essenziale è invisibile agli occhi», diceva Saint-Exupéry nel “Piccolo Principe”. Togliendo i peli, con varie modalità, temporanee o definitive, togliamo solo la parte più visibile dello scudo biologico, raffinato, dinamico, e invisibile, che protegge i genitali esterni femminili, la vulva. Lo strato sottile e invisibile che protegge la vulva contiene miliardi di cellule desquamate, disposte a strati come tanti mattoncini. Interposti, come nella millefoglie, troviamo minime quantità di acqua, che dà il senso di idratazione, e sebo, fondamentale perché contiene feromoni. Sono sostanze sessualmente attraenti, uniche per ciascuna di noi come le impronte digitali, perché sono codificate dal nostro “sistema maggiore di istocompatibilità”. Il sistema immunitario codifica infatti i componenti chimici di quella nuvola invisibile di feromoni da cui dipende gran parte della nostra “visibilità” e attrattività erotica, finalizzata nei millenni a garantire il maggior successo riproduttivo, ossia l’avere bimbi vitali. Interposti sono anche miliardi di microrganismi amici, che costituiscono il microbiota vulvare, vere truppe alleate preposte a svolgere funzioni preziose, tra cui la nostra difesa da germi invasori.
Quando depiliamo la vulva, o la laviamo troppo, la priviamo del suo scudo protettivo biologico, superdinamico. Le conseguenze? Gli studi scientifici ci dicono che questa pratica aumenta la secchezza vulvare, ora lamentata anche da molte giovani depilate, raddoppia le infezioni da virus sessualmente trasmessi, come il Papillomavirus e l’Herpes, e da germi a provenienza intestinale, come l’Escherichia coli, che causano vaginiti e cistiti, e raddoppia la probabilità di dolore vulvare, la vulvodinia. Inoltre, togliendo i feromoni specifici, si privano i genitali del profumo e dell’attrattività “unica” di quella donna. Il sesso può essere più divertente per lui, se la vulva è glabra, ma il prezzo è alto: una vulva vale l’altra, o quasi. Questa distruzione in nome dell’igiene merita una riflessione non conformista, giusto?
Pillole di salute
Mario S. (Bologna)
Il 70-80% delle infezioni erpetiche genitali si manifesta nei mesi estivi, quando si va in vacanza. I raggi ultravioletti, a cui siamo più esposti al mare, deprimono le difese immunitarie e consentono l’attivazione dell’Herpes virus che, dopo una prima infezione, si installa a livello dei gangli nervosi. Lo fa inserendosi nelle sequenze di DNA (acido desossiribonucleico) dei nostri cromosomi, perché usa il nostro stesso “alfabeto”. Di lì può riattivarsi, quando le nostre difese immunitarie sono depresse, per stress fisico e/o emotivo o per troppa esposizione al sole.
Adolescenti e giovani Cistite Depilazione intima Dolore vulvare e vulvodinia Herpes virus Igiene intima Malattie sessualmente trasmesse Microbiota intestinale Olfatto / Feromoni / Anosmia Papillomavirus Secchezza genitale Sistema immunitario Vulva Vulvo-vaginite