Isabella F. (Vicenza)
Quando l'eiaculazione è davvero precoce?
1. un tempo di latenza, fra inizio della penetrazione ed eiaculazione, inferiore a un minuto nei casi gravi, a due minuti in quelli di media gravità;
2. la sensazione che l’uomo ha di non riuscire a controllare quando avere l’eiaculazione e l’orgasmo;
3. lo stress che consegue al ripetersi del problema.
Stress per lui, che in un terzo dei casi perde autostima, si sente inadeguato, perde grinta e assertività nello studio e nel lavoro, si deprime, finisce ai margini del gruppo. Fino ad avere una riduzione del testosterone, l’ormone più amico della mascolinità, a causa della frustrazione sessuale ripetuta. E fino a perdere perfino il piacere orgasmico, che diventa un “dispiacere” per la delusione da precocità incontrollata.
Stress per lei: quando lui è troppo veloce, non c’è il tempo minimo perché lei possa arrivare all’orgasmo durante la penetrazione. Il 51,9% delle donne ne viene privata! Ecco poi perché si arrabbiano, diventano nervose e irritabili, come succede a lei, e finiscono per evitare l’intimità!
Cosa succede nella donna quando lui ha il problema di essere troppo veloce?
Da che cosa dipende la precocità?
Come avviene l'eiaculazione?
Come curarla?
Per rallentare il riflesso eiaculatorio si può agire innanzitutto sul glande, dove l’uomo sente di avere un’eccessiva sensibilità. Oggi è disponibile uno spray anestetico a base di prilocaina e lidocaina. Presenta tre vantaggi principali: 1) è molto efficace, perché aumenta il tempo di latenza eiaculatoria fino a sei volte. Di fatto, se suo marito ha l’eiaculazione dopo un minuto dall’inizio della penetrazione, può arrivare a sei minuti: e questo è il tempo medio di durata di un uomo normale; 2) è facile e molto rapido da usare, quando se ne ha bisogno: tre spruzzi sul glande e in cinque minuti fa effetto; 3) è innocuo, con un’ottima maneggevolezza.
Il farmaco richiede ricetta medica: perché l’urologo o l’andrologo curanti valuteranno che non ci siano altre condizioni che possono far accelerare il riflesso eiaculatorio, come problemi di erezione, prostatiti, malattie sessualmente trasmesse, disfunzioni della tiroide,. Tutti aspetti che vanno diagnosticati e curati sia per la loro implicita importanza e potenziale gravità, sia perché potrebbero ridurre la piena efficacia dello spray. Suo marito dovrebbe fare una visita urologica che escluda questi e altri fattori più rari. Ottenuta la prescrizione dello spray, sarà più semplice ritrovare un’intimità più soddisfacente per entrambi;
In secondo luogo si può agire a livello delle vie che dal cervello arrivano al midollo spinale:
- con farmaci antidepressivi (inibitori della ricaptazione della serotonina, SSRI). Sono abbastanza efficaci, ma pochi uomini amano l’idea di un farmaco per bocca da usare “per sempre”, data la natura genetica del problema. Inoltre, l’uso cronico degli SSRI è sconsigliato negli uomini giovani come suo marito, perché questi farmaci sono potenzialmente dannosi per la qualità dello sperma e per la fertilità. E magari, con un‘intimità ritrovata, potreste anche desiderare un terzo bimbo;
- con farmaci, come la dapoxetina, studiati e approvati per la cura dell’eiaculazione precoce. Assunta 1-2 ore prima del rapporto, la dapoxetina, a seconda della dose, aumenta di tre-quattro volte il tempo di latenza tra penetrazione ed eiaculazione. Tuttavia l’uso cronico di un farmaco per bocca non è amato dagli uomini, che preferiscono le soluzioni locali, più semplici, maneggevoli e, soprattutto “al bisogno”, solo quando serve, come lo spray.
La seconda via è sessuologica: attraverso il respiro diaframmatico (il respiro “del Buddha”), il training di rilassamento e altre modalità come la “mindfullness” è possibile imparare a rallentare il riflesso eiaculatorio conquistando calma e competenza amatoria.
Conclusioni
Quanti uomini soffrono di eiaculazione precoce?
- L’80% ha una forma “primaria”, che compare cioè fin dal primo rapporto, perché la velocità eiaculatoria, ossia il tempo che intercorre tra inizio della penetrazione ed eiaculazione, ha una forte base genetica.
- Il 20% ha una forma acquisita, che compare cioè dopo anni di normale funzione sessuale. Può essere il primo segno di un problema di mantenimento dell’erezione da cause vascolari, che aumentano con l’età.
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