Morire per droga è un auto-avvelenamento. Di fatto è un suicidio. Chi fa uso di droghe è solo interessato alle sensazioni acute di benessere che possono dare e sta perdendo di vista il resto della propria vita e del mondo. E’ una distruzione di sé, lenta e progressiva, nell’uso cronico, che può in poco tempo diventare rapida e irreversibile, fino a diventare fatale.
L’aumento di giovani, uomini e donne, morti per droga nell’ultimo anno è inquietante. Secondo l’ultimo rapporto della Direzione Centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno, nel 2016 ci sono stati in Veneto 25 morti accertati per overdose, 67% in più rispetto al 2015, e altrettante nel 2017, con un ulteriore aumento nel 2018. A questi vanno aggiunti i molti altri ricoverati in tempo in ospedale, salvati da cure tempestive e appropriate, ma il cui cervello accumula a ogni dose danni progressivi che ne ledono per sempre la salute mentale e le potenzialità esistenziali.
Perché l’eroina piace? Perché è così pericolosa? E perché può essere fatale quando “tagliata” con il fentanyl, un oppioide sintetico molto potente usato come analgesico/anestetico in ospedale? L’eroina è un derivato della morfina, estratta dall’oppio. E’ cercata perché dà subito una sensazione intensissima di piacere, seguita da confusione mentale, rallentamento del pensiero, euforia. Dopo circa un’ora, dà un senso di pace che porta all’isolamento beato: ogni problema è dimenticato. Purtroppo dà anche rapida dipendenza fisica, con crisi di astinenza violente, e psichica. L’eroina va a legarsi anche ai recettori del nucleus accumbens, un’area del cervello critica per le sensazioni di piacere e di ricompensa. Questo nucleo si accende (e noi proviamo piacere) tutte le volte in cui facciamo qualche cosa che ci dà gioia e soddisfazione, fisica ed emotiva: quando amiamo e siamo corrisposti, quando facciamo sport e ci divertiamo tanto, e molte altre attività che aumentano le molecole del piacere “endogene”, ossia prodotte dal nostro corpo e dal cervello in risposta ad attività che sentiamo come positive. L’eroina è una fake, un surrogato pericoloso: va ad interagire con i recettori del nucleus accumbens, simulando un’attività piacevole che non c’è stata e dando la sensazione di piacere – e di caduta della tensione interna – che avremmo avuto se ci fossimo impegnati in qualche cosa di gratificante. Causa rapidamente dipendenza perché è più facile cercare quelle sensazioni intense con un droga che non impegnandosi, in un circolo vizioso di piacere e senso di vuoto, che rilancia un bisogno sempre più urgente e perentorio di avere quella droga, costi quel che costi, a dosi più alte, per superare l’assuefazione che altrimenti ne riduce l’effetto. L’unico obiettivo della vita diventa averla: la devastazione del senso di esistere è già in atto, sul fronte esistenziale, familiare, di studio e di lavoro. Una giovane mamma che muore di overdose ha già perso del tutto il senso della famiglia e dei figli, spariti, di fatto, dal suo universo esistenziale. Gli adolescenti che si fanno di eroina hanno già smarrito, a volte per sempre, il senso di una vita che meriti di essere vissuta.
Sul fronte biologico e clinico, la tossicità da oppioidi è complessa. La conseguenza più pericolosa è la riduzione dell’ossigeno, di cui i neuroni hanno estremo bisogno per funzionare bene, sia a livello del sangue, sia a livello cerebrale, dovuta alla depressione respiratoria causata dall’eroina stessa. Un’ipossia dannosissima, già nell’uso cronico, a cui segue una fase di iperglicemia, accoppiata prima a depressione della temperatura (“ipotermia”) e poi ad un rapido incremento della stessa (“ipertermia”) che va a complicare i danni biochimici neuronali indotti dall’eroina stessa e dall’asfissia. La combinazione di eroina e fentanyl esaspera i danni: causa una seria depressione respiratoria acuta, con un’ipossia cerebrale ancora più marcata e pericolosa. Così seria da portare al coma e alla morte, se non si interviene rapidamente con intubazione e cure appropriate. Un effetto aggravato dalle associate variazioni della temperatura corporea, ancora più violente rispetto alla sola eroina. Non basta perseguire gli spacciatori, sempre più numerosi quanto più aumenta la domanda di droga. Bisogna agire sui giovani, con una prevenzione articolata, in famiglia e a scuola. Perché la droga ruba salute e futuro e, sempre più spesso, toglie la vita.
L’aumento di giovani, uomini e donne, morti per droga nell’ultimo anno è inquietante. Secondo l’ultimo rapporto della Direzione Centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’Interno, nel 2016 ci sono stati in Veneto 25 morti accertati per overdose, 67% in più rispetto al 2015, e altrettante nel 2017, con un ulteriore aumento nel 2018. A questi vanno aggiunti i molti altri ricoverati in tempo in ospedale, salvati da cure tempestive e appropriate, ma il cui cervello accumula a ogni dose danni progressivi che ne ledono per sempre la salute mentale e le potenzialità esistenziali.
Perché l’eroina piace? Perché è così pericolosa? E perché può essere fatale quando “tagliata” con il fentanyl, un oppioide sintetico molto potente usato come analgesico/anestetico in ospedale? L’eroina è un derivato della morfina, estratta dall’oppio. E’ cercata perché dà subito una sensazione intensissima di piacere, seguita da confusione mentale, rallentamento del pensiero, euforia. Dopo circa un’ora, dà un senso di pace che porta all’isolamento beato: ogni problema è dimenticato. Purtroppo dà anche rapida dipendenza fisica, con crisi di astinenza violente, e psichica. L’eroina va a legarsi anche ai recettori del nucleus accumbens, un’area del cervello critica per le sensazioni di piacere e di ricompensa. Questo nucleo si accende (e noi proviamo piacere) tutte le volte in cui facciamo qualche cosa che ci dà gioia e soddisfazione, fisica ed emotiva: quando amiamo e siamo corrisposti, quando facciamo sport e ci divertiamo tanto, e molte altre attività che aumentano le molecole del piacere “endogene”, ossia prodotte dal nostro corpo e dal cervello in risposta ad attività che sentiamo come positive. L’eroina è una fake, un surrogato pericoloso: va ad interagire con i recettori del nucleus accumbens, simulando un’attività piacevole che non c’è stata e dando la sensazione di piacere – e di caduta della tensione interna – che avremmo avuto se ci fossimo impegnati in qualche cosa di gratificante. Causa rapidamente dipendenza perché è più facile cercare quelle sensazioni intense con un droga che non impegnandosi, in un circolo vizioso di piacere e senso di vuoto, che rilancia un bisogno sempre più urgente e perentorio di avere quella droga, costi quel che costi, a dosi più alte, per superare l’assuefazione che altrimenti ne riduce l’effetto. L’unico obiettivo della vita diventa averla: la devastazione del senso di esistere è già in atto, sul fronte esistenziale, familiare, di studio e di lavoro. Una giovane mamma che muore di overdose ha già perso del tutto il senso della famiglia e dei figli, spariti, di fatto, dal suo universo esistenziale. Gli adolescenti che si fanno di eroina hanno già smarrito, a volte per sempre, il senso di una vita che meriti di essere vissuta.
Sul fronte biologico e clinico, la tossicità da oppioidi è complessa. La conseguenza più pericolosa è la riduzione dell’ossigeno, di cui i neuroni hanno estremo bisogno per funzionare bene, sia a livello del sangue, sia a livello cerebrale, dovuta alla depressione respiratoria causata dall’eroina stessa. Un’ipossia dannosissima, già nell’uso cronico, a cui segue una fase di iperglicemia, accoppiata prima a depressione della temperatura (“ipotermia”) e poi ad un rapido incremento della stessa (“ipertermia”) che va a complicare i danni biochimici neuronali indotti dall’eroina stessa e dall’asfissia. La combinazione di eroina e fentanyl esaspera i danni: causa una seria depressione respiratoria acuta, con un’ipossia cerebrale ancora più marcata e pericolosa. Così seria da portare al coma e alla morte, se non si interviene rapidamente con intubazione e cure appropriate. Un effetto aggravato dalle associate variazioni della temperatura corporea, ancora più violente rispetto alla sola eroina. Non basta perseguire gli spacciatori, sempre più numerosi quanto più aumenta la domanda di droga. Bisogna agire sui giovani, con una prevenzione articolata, in famiglia e a scuola. Perché la droga ruba salute e futuro e, sempre più spesso, toglie la vita.
Autoavvelenamento Cervello / Sistema nervoso centrale Dipendenze, droghe e doping Eroina Fentanyl Morte e mortalità