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Foto intime: una bomba a orologeria

Foto intime: una bomba a orologeria
26/02/2024

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

«Ho risposto a un’inserzione per governante. Quando mi sono presentata al colloquio con la coppia, la signora mi dice: lei ha un buon curriculum e si presenta bene. Purtroppo c’è un aspetto che ci preoccupa. E il marito ha continuato: approfondisco sempre sul web il profilo anche privato di una persona, prima di assumerla. Ancor più se pensiamo di affidarle anche le nostre bambine. Lei sapeva che girano queste foto su di lei? E me le ha fatte vedere. Io sono rimasta gelata. Erano foto intime, fatte dal mio ex. Solo che il delinquente ha messo anche il mio nome. E doppiamente gelata, quando ho capito che a causa di quelle foto non mi davano il lavoro…».
La moda di farsi fotografie nell’intimità amorosa, e di postarle, ha molti risvolti negativi a cui spesso le donne, giovani e meno giovani, non pensano. Aumenta il numero di donne scottate dalla pubblicazione, spesso a loro insaputa, di immagini sessuali. In parallelo alla moda di esibire tutto di sé, che ha tuttavia un costo, emotivo, professionale e sociale, su cui merita riflettere.
Su questo fronte ho una posizione netta: meglio intercettare i rischi prima che si verifichino. Un perfetto esempio di prevenzione primaria. Nello specifico, non farsi fotografare o filmare evita di mettere in mano a un’altra persona materiale bollente che potrebbe poi essere usato per puro narcisismo personale, oppure per vendicarsi, ferire, umiliare in modo grave, con rischi incalcolabili. «Ma io mi fidavo», mi dicono a posteriori le ragazze ferite dall’esperienza. L’antico adagio «Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio» è di straordinaria attualità proprio nel campo minato di selfie e foto di coppia nell’intimità. Perché la rete non dimentica e conserva tutto: basta saper cercare. Nel momento dell’euforia amorosa, la stessa donna può trovare divertente, esaltante, eccitante l’idea di farsi fotografare, perché la consuetudine ai selfie ha fatto abbassare di molto la guardia su questo fronte. Ancor più se il fidarsi, nato dall’innamoramento, crea una sorta di “sudditanza psicologica” per cui non si riesce o non si pensa nemmeno a dire di no, o se la ridotta lucidità è aggravata da un’euforia alcolica o da stupefacenti, che rende più vulnerabili a richieste inappropriate e pericolose.
Cinque i rischi da tenere ben presenti, prima di dire uno sciagurato “sì” e lasciarsi fotografare. Anzitutto l’umiliazione personale, perché si espone la propria nudità a sguardi curiosi, lascivi o derisori, di fatto facendosi preda potenziale. Soprattutto se si è facilmente riconoscibili e quella nudità può diventare oggetto di aggressività sociale, maggiore in ambienti conservatori.
Secondo rischio, la perdita di autostima e il contraccolpo depressivo, soprattutto nelle ragazze più fragili: le più spregiudicate possono cavalcare la scena e farne uno strumento di rilancio narcisistico, per lo meno a breve termine; per la maggioranza, tuttavia, le insidie sul fronte della fiducia in sé e del conseguente contraccolpo depressivo sono maggiori. Il terzo rischio sono le ripercussioni familiari, quando l’umiliazione per quell’intimità esibita travolge anche madri e padri più conservatori o, semplicemente, più saggiamente riservati. Il quarto rischio è professionale: quel tipo di immagini può pesare come un macigno sulla ricerca di lavoro, a meno che non si ricerchino lavori alternativi in senso lato. Ormai, prima di assumere, si fa sempre un approfondimento sul web: e la rete, che tutto ricorda, può presentare un conto molto salato – e non solo, per la verità, sul fronte delle immagini intime.
Il quinto rischio è il meno considerato, a quanto vedo dalle conversazioni con giovani donne scottate dall’esperienza. Cosa può succedere nelle relazioni successive? All’inizio, il nuovo partner “parteggia” per lei, qualificando l’ex che ha postato le foto come un delinquente o peggio. Tuttavia, a distanza di settimane o mesi, un copione arcaico affiora nel cervello di quasi tutti i partner: il corpo di lei è visto e sentito come “profanato” da troppi sguardi e troppi desideri predatori. Questo può scatenare aggressività impensate.
Ecco perché un sano e autoprotettivo: «No, niente foto e niente video intimi» dovrebbe essere un mantra scolpito nella mente, senza eccezioni. Da tenere anche quando il postare foto intime altrui, senza consenso scritto, diventasse un reato di stalking seriamente perseguito. Nel frattempo, sarebbe bene imparare a limitare le proprie passioni esibizionistiche, dilaganti invece fra uomini e donne, anche in amore: quanto più ogni aspetto della vita diventa spettacolo, tanto più si riducono gli spazi di intimità vera, profonda, vibrante ed esclusiva. E l’amore, che ama il segreto, la riservatezza e il mistero, da questa esibizione pubblica rapido fugge via. Spesso per sempre.

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