Fiorella G. (Mantova)
Le ragioni del corpo
L’apprendimento prenatale dei suoni non è peraltro limitato alla nostra specie. E’ stato ben dimostrato, per esempio, negli uccelli canterini (Box 1), che ci fanno riflettere molto su quanto la misteriosa vita prima della nascita, perfino di un pulcino, sia fortemente condizionata da quello che succede nell’ambiente circostante e, in particolare, dal comportamento della mamma. L’orecchio è un organo prezioso, già in utero (Box 2) per connetterci al mondo e iniziare ad abitarlo, prima di nascere.
Per il feto del mammiferi, quali siamo, la mamma è la prima casa. L’utero materno è la prima culla, la prima cameretta, la prima scuola. Dovremmo avere molta più attenzione e consapevolezza di quanto la vita emotiva, ma anche le potenzialità di apprendimento dei nostri bambini, inizino ben prima della nascita, già dentro l’utero. In quella cameretta notturna, l’embrioncino e poi il feto hanno un’intensa vita fisica ed emotiva, che cresce con il progredire della gravidanza. Il dialogo che il piccolo intrattiene con la mamma, e, attraverso di lei con il mondo esterno, mostra una straordinaria complessità.
Box 1. I segreti dell'usignolo
Alfred Tomatis, brillante otorinolaringoiatra francese, è il pioniere dello studio sulla fase prenatale dell’apprendimento musicale: perché le uccelline canterine cinguettano mentre covano?, si è chiesto. Che informazioni danno ai loro piccoli? Che cosa si perde se manca questo prezioso “imprinting” prenatale? E che cosa succede tra la mamma e il suo bambino in utero? Che cosa sente il bambino? Quanto sente? A che cosa gli serve sentire, quando è ancora dentro il suo piccolo paradiso?
Quesiti preziosi per tutti noi, per capire meglio il ruolo della voce e della musica sia nella crescita dei bambini, sia in tutta la nostra vita.
La ragioni del cuore
Già nelle prime 20 settimane di gravidanza, la velocità di proliferazione delle cellule nervose varia tra 2000 e 3000 neuroni al secondo (!). Questo dipende sia dalla genetica, sia dall’andamento della gravidanza (Box 2 e 3). Quanto si connettano fra loro queste cellule nervose e le diverse aree del cervello in cui migrano dipende sia da come procede la gravidanza dal punto di vista medico, sia dagli stimoli che il bambino riceve. Stimoli positivi, che ne aumentano benessere e serenità, lo aiutano a raggiungere il momento della nascita in forma ottimale. Il bambino sogna in sincronia con le fasi di sogno della mamma (sonno REM, da rapid eyes movements, i rapidi movimenti oculari con cui il cervello segue i sogni, i film misteriosi che animano le nostre notti). Mamma e bimbo sognano insieme.
Interessante: il futuro bambino, soprattutto dalla 22a settimana di gestazione in poi, ha una speciale sensibilità per le melodie. Grazie all’orecchio interno, il suo cervello viene modificato dall’ascolto della melodia del linguaggio della mamma. E sarà in grado di riprodurlo nel pianto già dalla prima settimana di vita. Il feto apprende: impara a discriminare caratteristiche acustiche come frequenze, durata, tempo, ritmo e flussi musicali.
Come si fa a dimostrarlo? Registrando i battiti del suo cuore, che variano in modo significativo a seconda del tipo di musica, se l’ha già percepita più volte mentre era in utero, e i movimenti. Grazie a questa sensibilità, il bambino che nella vita prenatale ha sentito melodie dolci, ritmate, rasserenanti, che ha sentito la mamma canticchiare o parlare con voce calma, è facilitato nell’acquisizione del linguaggio. E, ancora più importante, ha appreso le prime basi del benessere psicoemotivo. Ogni impulso sonoro, rumore o musica, voce o canto, a seconda della tipologia ma anche del volume, e della intensità, evoca cambiamenti nel sistema neurovegetativo, che regola tutti i processi “automatici”, involontari, essenziali alla vita dell’organismo: variazioni del battito del cuore, dei ritmi del sonno, dei neurotrasmettitori; rilascio di ormoni del benessere, come l’ossitocina, o dell’ansia e della paura, come l’adrenalina, come succede agli adulti.
Box 2. Le preziose funzioni dell'orecchio
- energetica, perché attraverso il suono si attivano miliardi di neuroni che risvegliano tutta la corteccia cerebrale: ecco perché leggere a voce alta, cantare e suonare sono potenti attivatori del cervello a tutte le età;
- uditiva, che decodifica i suoni ma anche la loro tonalità emozionale. Serve a imparare i fondamenti della musica delle parole, la “prosodia” del linguaggio: intonazione, ritmo, durata e accento;
- equilibrante, attraverso i nuclei vestibolari, che regolano la statica e la cinetica del corpo.
Le coccole cominciano presto
I sensi che maturano per primi in utero sono il tatto e l’udito: una prima implicazione pratica per tutti noi è che il bimbo è già presenza viva, che ascolta e crea i primi legami d’amore con la propria famiglia attraverso i suoni, le voci, la musica che gli arriva. I bambini figli di musicisti hanno una prima scuola straordinaria quando sono ancora in utero, sentendo la mamma o il papà suonare. In parallelo, è quello che succede agli uccellini ancora nell’uovo quando la mamma cinguetta e canta. L’epigenetica è proprio la modificazione della genetica attraverso influssi ambientali, fra cui musica e voci sono essenziali.
In utero il bambino fa le prove generali della scuola di sopravvivenza, della scuola di paura oppure di gioia, quando stimolazioni positive attivano i suoi sistemi di ricompensa (“reward”) e piacere.
In sintesi, gentile signora, ha davvero ragione la sua sensibile amica: la qualità della gravidanza e degli stimoli, anche uditivi, che il feto riceve condizionano la salute fisica ed emotiva del futuro bambino. Per questo sono necessari più consapevolezza, tenerezza e rispetto della sua presenza viva. Voci dolci, musiche rilassanti e melodie sono le invisibili, preziose carezze che raggiungono il piccolo ancora in utero e lo aiutano a nascere con più fiducia nella vita e maggiori potenzialità di felicità. Canticchiare una ninna nanna alla sera, già prima della nascita, lo sensibilizzerà alla dolcezza della voce della mamma che lo accompagnerà nell’addormentarsi, quando sarà venuto al mondo. Il benvenuto comincia ben prima del fiocco rosa o azzurro sulla porta di casa.
Box 3. Gli amici e i nemici dello sviluppo del cervello del feto
Insieme ai fattori fisici, sono preziosi i nutrimenti emotivi: la serenità della mamma, la sua gioia, le attenzioni e le tenerezze di un papà affettuoso verso la mamma creano emozioni positive che diventano segnali chimici, rasserenanti anche per il bambino e per il suo cervello, e grandi facilitatori di apprendimento, prima e dopo la nascita!
In negativo, patologie della gravidanza, tra cui il diabete gestazionale, l’insufficienza placentare, l’ipertensione, l’eccessiva infiammazione da sovrappeso od obesità della mamma, l’inattività fisica, infezioni e cure antibiotiche, alcol, fumo e droghe (da evitare assolutamente!), ma anche la nascita prematura, alterano la crescita del cervello e delle connessioni neuronali, ne modificano la micro-architettura e ne riducono le potenzialità.
Oltre a colpire i neuroni, questi fattori agiscono sugli oligodendrociti, cellule che avvolgendosi attorno agli assoni, i rami lunghi dei neuroni che trasmettono i comandi fino alla periferia del corpo (pensiamo per esempio agli impulsi motori), costituiscono la mielina.
La quantità di mielina condiziona a sua volta la salute degli assoni, la velocità di conduzione e l’efficacia di trasmissione di informazioni e comandi, da cui dipende la competenza motoria.
Interessante: i neuroni motori sono essenziali anche per coordinare tutti i movimenti respiratori, laringei, faringei e buccali che sottendono la capacità di parlare, ma anche di cantare e suonare, per esempio con strumenti a fiato.
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