Roberta R. (Arezzo)
“Nostra figlia è molto dimagrita con una dieta ‘fai da te’. Ora il peso è stabile da qualche mese. Il ciclo le si è bloccato, ma lei non sembra preoccuparsene. E’ grave? Dobbiamo fare qualche cura o aspettare che riprenda da solo? Questo potrebbe impedirle di avere figli in futuro?”.
Francesca e Filippo R. (Torino)
L’abbandono sentimentale è uno dei traumi emotivi più gravi per una giovane donna innamorata che abbia fatto di quell’amore il centro della sua vita e dei suoi progetti per il futuro.
La drastica riduzione calorica, quantitativa e qualitativa, è un trauma fisico, biologico. Entrambi colpiscono l’ipotalamo, la centralina del cervello che regola tutti i nostri bioritmi, inclusi quelli del ciclo mestruale. Uno stress emotivo o fisico forte segnala l’emergenza all’ipotalamo e gli dice di bloccare il ciclo – e quindi anche la fertilità – finché la situazione di allarme, fisico o psichico, non sarà risolta.
Si bloccano così temporaneamente e reversibilmente le cellule nervose (neuroni) che comandano l’ipofisi e l’ovaio, i grandi direttori della produzione di estrogeni e progesterone, da cui dipende il ciclo mestruale. Ecco perché in questi casi si parla di “amenorrea ipotalamica da stress”.
Perché succede?
Il blocco mestruale da rottura di un fidanzamento, o da altra ferita affettiva, come la separazione dei genitori o la perdita di una nonna molta amata, rivela che il trauma emotivo dell’abbandono o del lutto ha superato, in un certo senso, la capacità tampone della psiche e si è espresso nel corpo, con il blocco temporaneo del ciclo.
Il blocco da dieta dice con chiarezza che la riduzione del cibo è stata eccessiva, per entità della deprivazione di principi nutritivi, per rapidità e drasticità, per livello del sottopeso.
Il blocco ipotalamico si risolverà non appena la giovane donna avrà attraversato e risolto il dolore, la depressione e lo stress che l’abbandono o il lutto le hanno causato. O ripreso un’alimentazione più equilibrata, con il giusto apporto di sostanze nutritive (tra cui il ferro, le vitamine del gruppo B e la C) e un peso adeguato alla sua altezza.
E se il blocco permane?
Bisogna fare anche un’ecografia pelvica per valutare utero e dimensioni delle ovaie in millimetri. Siccome le ovaie sono come sacchettini che contengono gli ovociti, più piccolo è l’ovaio meno uova contiene, e più è a rischio di esaurimento. L’ecografia va fatta:
- per via trans-addominale a vescica piena, con esame “esterno” del tutto indolore, se la giovane è vergine;
- per via transvaginale, se la giovane ha già avuto rapporti.
In che modo la psiche può modificare gli ormoni?
In termini semplici, il sistema nervoso (da cui dipende l’attività psichica), il sistema ormonale (da cui dipendono, tra l’altro, i bioritmi che regolano il ciclo mestruale, ma anche la risposta allo stress) e il sistema immunitario (l’esercito che ci difende) usano un codice comune, un linguaggio che viene riconosciuto e compreso da tutti e tre. In questo modo la nostra psiche può modificare, per esempio, sia la produzione di ormoni, sia l’efficacia delle nostre difese immunitarie. Nello specifico, può bloccare il ciclo, oppure causare mestruazioni emorragiche o ravvicinate: tutte le donne sanno per esperienza quanto la regolarità o meno delle mestruazioni sia anche uno specchio della serenità del loro cuore.
Come comportarsi in caso di blocco del ciclo?
Se la riserva ovarica è adeguata, e quindi non ci sono rischi di infertilità da esaurimento ovarico precoce, si può far riprendere il ciclo con:
- recupero del peso adeguato per l’altezza della ragazza, se c’è stata una dieta drastica;
- integrazione con vitamine, oligoelementi (tra cui il ferro) e acidi grassi essenziali;
- una breve psicoterapia, se la ragazza non riesce da sola a superare lo stress emotivo;
- ormoni naturali “bio-identici”, ossia uguali e quindi non distinguibili da quelli normalmente prodotti dall’ovaio: estradiolo e progesterone naturale. In questo modo è possibile evitare le conseguenze negative di una prolungata carenza di ormoni senza interferire con la ripresa spontanea, che può anzi essere accelerata da questa ritrovata normalità. Va però chiarito che questa cura non è contraccettiva. In caso di rapporti, è importante usare un contraccettivo di barriera.
Se invece la riserva ovarica è ridotta e c’è un rischio concreto di menopausa precoce e quindi di infertilità, è possibile o anticipare la ricerca di gravidanza, se ci sono le condizioni affettive, progettuali ed economiche per farlo, oppure salvare le cellule uovo con la crioconservazione, così da poterle poi utilizzare per una fecondazione in vitro con gli spermatozoi del partner.
Adolescenti e giovani Alimentazione e dieta Amenorrea secondaria Fertilità e infertilità Sport e movimento fisico Stress