Ottant’anni, paziente storica di immensa simpatia, torna tutta allegra. Viene da lontano, «con l’amato Frecciarossa».
«Complimenti, è proprio in gran forma!».
«Devo ringraziare mia nipote. Un giorno che mi ha visto proprio malinconica, anzi era venuta a trovarmi e mi ha trovata che piangevo, mi ha detto: “Nonna, ogni volta che tornavi da Milano eri tutta felice. Se vederla ti faceva tanto bene, sai cos’abbiamo pensato con mamma? Lei ti regala il computer, io ti insegno a usarlo. Tu ti guardi i video della tua prof, ti leggi i suoi articoli, così ti fa compagnia ed è come se ce l’avessi qui. Che dici, nonna?”. “Magari! Ma non sono troppo vecchia?”. “Macché vecchia, sei sveglia come un gatto. Solo che questa malinconia che ti ha preso nel lockdown ti fa troppo male, ci preoccupa!”. Detto fatto! Mi hanno comprato il computer. Con mia nipote ci siamo divertite un sacco. All’inizio ero un po’ intimidita, mi sembrava una cosa troppo avanti per me. Invece ci ho preso gusto. E ho imparato un sacco di cose. Lo accendo anche quando stiro. E intanto ascolto. I suoi video sull’attività fisica, li ho fatti sentire a due mie care amiche. Adesso andiamo insieme a camminare alla mattina, come dice lei. Tutto sta a cominciare! E’ incredibile come il camminare allegre e insieme cambi la vita. Non possiamo più farne a meno. La mia amica si è anche comprata la bici con le tre ruote, così non rischia di cadere, col carrellino, e va a farsi la spesa ancora da sola. E ha ottant’anni come me!».
Potenza dei media usati bene, penso tra me. Magari lo facessero tutti. Un grande progetto di longevità in salute, fisica e mentale. Una ricchezza inestimabile per la donna, ma anche per la sua famiglia.
«Poi abbiamo letto gli articoli sulla postura e quanto sia importante anche per l’incontinenza. E il deglutire, per rallentare lo stimolo. E allora abbiamo anche cominciato a prendere lezioni di yoga, viene anche mia figlia. In effetti stiamo tutte più dritte. Insomma, da un periodo che più brutto non si può, stanno venendo fuori tante cose belle. Si torna a sperare, ecco. Proprio perché si sta meglio, fisicamente prima di tutto. E poi nel morale. A ottant’anni, vale cento volte di più. Pensavi che tutto andava in peggio, e il lockdown ci ha messo tanto del suo. Poi la vita ti sorprende, la nipote ha un’idea geniale, le amiche ti seguono e la vita torna a girare in bello».
Sorride enigmatica. Tace un po’. Intuisco che vorrebbe dirmi qualcos’altro.
«Prof, se la ricorda quella canzone di Jovanotti? Ai miei nipoti piace tantissimo». E comincia a canticchiare: «Bella come una mattina d’acqua cristallina…».
La accompagno canticchiando a mia volta, le due voci aumentano di volume e scoppiamo in una risata.
«Adesso chiamano il 118 e ci ricoverano tutte e due», dico ridendo. «Ma cosa è successo quella mattina?».
«Prof, ho un po’ di vergogna, ma se non lo dico a lei, a chi lo dico? Sa che mi aveva prescritto quella pomata al testosterone, per la secchezza vaginale e anche per quell’inizio di incontinenza che mi umiliava così tanto? Quando l’ho finita, sono andata dalla mia dottoressa di base. Le ho detto che stavo molto meglio. Me l’ha prescritta di nuovo, e l’ha provata anche lei. E siccome si è trovata bene, me l’ha rinnovata anche in questi due anni che non ci siamo viste…».
«E quella mattina?».
«Eh, si immagini che cosa pazzesca. Quella mattina ho sognato non mi ricordo cosa, ma avevo un’eccitazione bella bellissima. E ho avuto un piacere grande, come mai prima nella vita: ma le par possibile che una debba scoprirlo quasi a ottant’anni? Una donna si risente donna. Una meraviglia!».
«Ah, per questo le ridevano gli occhi. Aveva un segreto!».
«Sì! Perché ogni tanto, la mattina, ho il mio appuntamento con la felicità».
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