Può la donna far danzare quella stellina, perché tutto vada al meglio? Sì, può fare molto. La buona gravidanza comincia prima del concepimento. Nel 2010 non è più accettabile che una gravidanza su due, anche in Italia, inizi “per caso” e/o “se capita, siamo contenti”. Per partire col piede giusto, la donna – e il partner – dovrebbero sempre fare gli esami preconcezionali: per escludere, o diagnosticare e curare prima del concepimento, quelle malattie – rosolia, toxoplasmosi, citomegalovirus, sifilide, HIV, epatite, herpes e così via – che potrebbero altrimenti creare problemi serissimi. La donna dovrebbe iniziare la gravidanza nel miglior stato di salute, curando tutti i disturbi che possono alzare il rischio ostetrico: diabete, ipertensione, depressione, sovrappeso o franca obesità, tra i più comuni. Abolendo fumo e alcol (anche il vino!), oltre che ogni tipo di droga. E’ indispensabile assumere una compressa al dì di acido folico (vitanina B9), almeno tre mesi prima della gravidanza: solo così è possibile ridurre dell’83% (!) le malformazioni della testa e della colonna. Iniziata alla decima, dodicesima settimana, questa protezione non serve più: è già troppo tardi. E’ bene scegliere un ginecologo/a con grande esperienza di ostetricia, e fare gli esami periodici che prescriverà. Ma anche mangiare bene, con il giusto aumento di peso: 1 chilo al mese nel primo trimestre, 1.200 grammi al mese nel secondo, 1.500 grammi al mese nel terzo. Preferendo proteine a pranzo e carboidrati alla sera, così da mantenere una buona glicemia notturna: il bambino nascerà del giusto peso, 3200-3500 grammi, e la mamma potrà mettersi i vestiti di prima della gravidanza già quaranta giorni dopo il parto. Vanno evitati vino, superalcolici, fumo e droghe. Se compaiono malattie specifiche, è meglio rivolgersi a centri specializzati. E’ bene fare i corsi di preparazione al parto e, ove possibile, dei corsi yoga per imparare a respirare bene e a migliorare l’elasticità del muscolo elevatore dell’ano che chiude in basso il bacino e che deve aprirsi come una porta a doppio battente per far uscire il bambino. Più il muscolo è elastico (con esercizi e stretching si ottengono miglioramenti notevoli anche nei muscoli più contratti), più l’uscita sarà facilitata, con minimizzazione dei rischi.
Per il parto, infine, è meglio scegliere un ospedale pubblico con alto numero di parti (maggiore è il numero, più alto è lo standard medio di assistenza, anche per le situazioni d’emergenza), e con buona fama ostetrica: perché sono le persone, i medici, le ostetriche, le infermiere, che fanno la qualità di un reparto, dove servono in ugual misura competenza clinica, umanità e un grande cuore.
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