Simona F. (Arezzo)
Sì, ha ragione: purtroppo ancora pochi medici informano le pazienti su quanto una malattia autoimmune (tiroidite, neurite ottica, lupus eritematosus, ma anche celiachia e così via) possa in realtà indicare una maggiore vulnerabilità ad altre malattie dello stessa tipologia. Informazione importante, in quanto il sapere che esiste un rischio di menopausa precoce autoimmune può suggerire scelte di vita critiche: per esempio, anticipare una gravidanza rimandando la carriera a momenti successivi. Attenzione: “rischio” non significa destino né certezza. Indica invece un’aumentata probabilità che quel determinato evento, per esempio l’esaurimento ovarico, si verifichi in anticipo rispetto al tempo naturale di menopausa.
Che cos'è una malattia autoimmune?
Prevenire e curare – Che cosa si può fare nel dubbio di menopausa precoce?
a) un prelievo di sangue per valutare i livelli di “inibina B” e “ormone antimulleriano”, due “spie” che ci dicono quanto l’ovaio sia già in riserva, accanto al dosaggio dell’FSH (ormone follicolo stimolante);
b) un’ecografia transvaginale che valuti le dimensioni delle ovaie in millimetri (più piccole sono, minore è la riserva residua), e la presenza di eventuali follicoli in maturazione, ancora fecondabili.