Si parla di raptus, o di fulmine a ciel sereno. Non amo questa lettura che separa l’assassinio dalla motivazione, in genere di lunga gestazione, che ha armato la mente molto prima della mano. Mi sembra che il termine sia abusato con due conseguenze negative: essere utilizzato strumentalmente in sede legale per ridurre la responsabilità specifica dell’omicida, da un lato, e isolare come estranea da noi (i “sani”) una distruttività impulsiva che in vario grado ci abita, dall’altro. La differenza tra noi e un omicida? La capacità di controllarla anche in situazioni estreme di collera e/o di disperazione. Distruttività, aggressività e impulsività che dobbiamo imparare a riconoscere e a ridurre se vogliamo aumentare la probabilità di prevenire queste tragedie. Oltretutto basta leggere un po’ più in profondità le storie di questi uomini e di queste famiglie per comprendere che questi omicidi hanno radici lontane e una molteplicità di motivazioni. Al loro interno è possibile riconoscere fattori predisponenti, fattori precipitanti e fattori di mantenimento del pensiero omicida finché questo non diventa azione concreta, fatale e irreparabile. Cerco di individuare alcuni di questi fattori critici, con una precisazione essenziale: descrivere per capire. Il che non significa comprendere, accogliendo il gesto omicida, che va condannato (“non uccidere” è un comandamento che deve valere per tutti), né, tanto meno, giustificare.
Depressione e solitudine
E' possibile prevenire queste tragedie?
Quando la disperazione e l’angoscia del domani, per povertà, perdita del lavoro, solitudine, colpiscono parti importanti della società è necessario riconoscere i segni. Impegnarsi per ridurre molte delle ingiustizie sociali modificabili. E non usare la parola “raptus” per eliminare indignati il dolore e la disperazione dal nostro orizzonte di sguardo.
Aggressività e violenza Crisi economica Crisi esistenziale Depressione Educazione Famiglia e rapporti familiari Morte e mortalità Omicidio / Femminicidio / Infanticidio Riflessioni di vita Solitudine Suicidio