Ecco il punto: come possono due genitori essere in sintonia coi tempi, pur riuscendo a mantenere saldi i fondamentali antichi dell’educazione dei bimbi? Vediamo la casa dei nostri due ispiratori, che chiamerò Chiara e Andrea, nelle loro parole: «Entrando nel soggiorno di casa nostra c'è un grande mobile basso angolare, scelto per ospitare un grande schermo: invece la TV non è mai entrata in casa. Al suo posto ci sono tante piante, belle e verdi. Dopo che è nato il nostro primo bambino e abbiamo avuto la prima babysitter, ci è sembrato di perdere un’opportunità installando la TV. Il nostro soggiorno è dedicato ai giochi veri: durante i pomeriggi d’inverno o di pioggia, sparsi per il pavimento ci sono sempre stati giocattoli, peluche, trenini, lego, tricicli e macchinine cavalcabili... opportunamente riposti in cameretta alla sera, dai bimbi stessi. Se fa bello, i bambini giocano fuori, nel giardino condominiale. Da noi regnano il movimento, l’azione, il gioco, e non la staticità, l'immobilismo e la passività di fronte a uno schermo. Le babysitter che si sono susseguite per i nostri tre bambini e i nonni stessi hanno avuto l’opportunità di poter giocare con i bambini invece di parcheggiarli comodamente sul divano intrattenuti dallo schermo».
Primo punto: evitiamo di usare TV, ma anche telefonini e smartphone consegnati ai piccoli troppo precocemente e per troppe ore, come parcheggi esistenziali. Comodi nel breve termine per familiari e babysitter, limitano la crescita fisica e mentale dei figli, se sovradosati per l’età, come troppi genitori tendono a fare. Quali sono i vantaggi sul fronte delle voci? «Nel tempo, i suoni di casa nostra sono stati le voci dei primi gorgheggi, le prime parole dei piccoli che imparavano a parlare, le filastrocche lette e imparate a memoria, le canzoni sentite all’asilo, e ora il suono del pianoforte che i bambini suonano con gusto. Sono i loro suoni i protagonisti della casa: l’assenza della TV ha permesso il libero sfogo delle voci, dei canti e anche di qualche urlo nei litigi tra fratelli. La voce della TV non si è mai imposta nella nostra famiglia, non ha mai zittito nessuno e non ha mai impedito a nessuno di esprimersi. Ascoltare e conversare con i nostri figli è un piacere che abbiamo sempre coltivato. La sera, anche noi adulti teniamo il telefonino spento, finché i piccoli non sono a letto».
Secondo punto: gli insegnanti hanno notato che la capacità di espressione, verbale e scritta, dei tre bambini, due maschi e una femmina, ora di dodici, nove e sette anni, è superiore alla media dei compagni di classe, con notevole accuratezza linguistica e un uso divertito delle parole, che li rende molto simpatici anche ai coetanei. Il giocare insieme, tra fratelli e con gli amici, ha sviluppato la loro intelligenza emotiva, che è la base del saper vivere sociale. E sul fronte del fare? «Il tempo che gli altri dedicano al parcheggio davanti alla TV, per noi è tempo dedicato a suonare uno strumento musicale, al disegno, alle costruzioni, alla pasticceria, alla lettura e… al piccolo tecnico che smonta gli apparecchi tecnologici rotti per scoprire come sono fatti. Senza TV c’è spazio per la fantasia, per l’arte, per la conversazione e per il pensiero… La mente può volare verso dimensioni più alte, il corpo può esprimersi con armonia anche nello sport».
Tre bambini amati, svegli e felici, che conosco da quando erano nel pancione della mamma. Bello vederli sbocciare così. Perché non provarci? I figli possono crescere meglio, senza troppi social e senza TV.
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