“Sono rimasta di sasso quando una mia carissima amica mi ha svelato che il marito, che amava portare a spasso il cane, in realtà usciva per avventure! E mi ha detto anche: ma non sai che lo fanno in tantissimi? Ma è vero? Intanto al mio compagno ho detto che adesso il cane lo porto fuori io!”.
Pazzesco 2016
Pazzesco 2016
Gentile signora, sì, sembra che il portare a spasso il cane (”dogging”, in inglese) sia per molti (anche) un’occasione per fare sesso all’aria aperta. E’ una pratica nata una quindicina di anni fa, pare in Gran Bretagna, e che si è rapidamente diffusa. Ha caratteristiche diverse: spesso avviene con sconosciuti/e, una sorta di avventura mordi e fuggi, che pare aumenti il relax di chi porta a passeggio l’amato animale. «Vuoi mettere il gusto di farlo all’aria aperta?», magari in un bel prato o sulla spiaggia (per chi vive in riva al mare), dicono innocenti. «E poi con l’eccitante della seduzione rapida?»; «E la novità dove la metti?».
Spesso ha come ulteriore eccitante la possibilità di essere visti, con componenti quindi di voyerismo ed esibizionismo. Per alcuni diventa talmente divertente da azzerare rapporti e intimità con il/la coniuge o compagno/a stabile.
I rischi per la salute sono evidenti, sul fronte delle malattie sessualmente trasmesse, soprattutto se non viene usato il profilattico: non solo per se stessi, ma anche per l’ignaro coniuge o compagno/a. Soprattutto considerando che la trasmissione di malattie da uomo a donna è molto più efficace e rapida che non da donna a uomo. Sul fronte emotivo e sessuale, è un tradimento sistematico che per alcuni diventa una sorta di “stile di vita”. A volte condiviso con il/la partner stabile, nel senso che lo fanno entrambi indipendentemente: «Un gioco, senza impegno». Sul fronte legale la questione degli “atti osceni in luogo pubblico” pare non sia più un deterrente, data la crescente licenziosità. Altre volte viene fatto in coppia, un dogging in senso molto lato (vedi box). E l’amore? Pare sia disperso. O estinto.
Spesso ha come ulteriore eccitante la possibilità di essere visti, con componenti quindi di voyerismo ed esibizionismo. Per alcuni diventa talmente divertente da azzerare rapporti e intimità con il/la coniuge o compagno/a stabile.
I rischi per la salute sono evidenti, sul fronte delle malattie sessualmente trasmesse, soprattutto se non viene usato il profilattico: non solo per se stessi, ma anche per l’ignaro coniuge o compagno/a. Soprattutto considerando che la trasmissione di malattie da uomo a donna è molto più efficace e rapida che non da donna a uomo. Sul fronte emotivo e sessuale, è un tradimento sistematico che per alcuni diventa una sorta di “stile di vita”. A volte condiviso con il/la partner stabile, nel senso che lo fanno entrambi indipendentemente: «Un gioco, senza impegno». Sul fronte legale la questione degli “atti osceni in luogo pubblico” pare non sia più un deterrente, data la crescente licenziosità. Altre volte viene fatto in coppia, un dogging in senso molto lato (vedi box). E l’amore? Pare sia disperso. O estinto.
Dogging in coppia
Questa variante prevede un appuntamento con il/la partner in un qualsiasi luogo pubblico: in giardini pubblici, parcheggi e piazzole di sosta. Quello che conta è che l'atto sia consumato in un luogo in cui essere visibili: in tal caso l’afrodisiaco più eccitante è mostrarsi ed essere visti. Le luci rosse indicano la disponibilità a mostrarsi. Il finestrino aperto, a far partecipare qualcun altro. Con i rischi del caso.
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