Giovanni L. (Milano)
Si manifesta allo stesso modo in tutte le donne?
- lieve o media: interessa circa il 60-70 per cento delle donne. La donna si sente un po’ irritabile, nervosa, malinconica, ma il suo benessere psicofisico complessivo non risulta stravolto;
- grave: colpisce il 12-36 per cento delle donne, con sintomi decisamente più intensi;
- gravissima (sindrome disforica della fase luteale tardiva): è presente nel 3-8 per cento delle donne, secondo gli studi, e – come nel caso di sua moglie – la sintomatologia psichica è talmente pesante da creare problemi seri anche nella vita di relazione.
Come si arriva alla diagnosi?
- essere ciclici e di limitata durata temporale;
- associarsi specificamente alla fase mestruale;
- causare forte stress e alterazioni invalidanti nella vita personale e professionale.
I sintomi, in altre parole, devono comparire una settimana-dieci giorni prima del flusso e risolversi completamente con le mestruazioni. E’ questa specifica periodicità a differenziare la sindrome premestruale dalla depressione, che ha un andamento costante nel tempo, e dalle forme bipolari, che hanno una periodicità non necessariamente legata al ciclo.
In che modo si cura?
- il movimento fisico aiuta a scaricare in modo sano le tensioni negative;
- in particolare nei giorni critici, si devono evitare i cibi salati, che aumentano la ritenzione idrica, e i cibi conservati, soprattutto in scatola, che contengono glutammato, una sostanza che aumenta l’irritabilità e la pressione arteriosa;
- sono sconsigliati anche l’eccesso di sale, gli alcolici, la caffeina e la teina, mentre fanno bene la frutta e la verdura, il pesce, i formaggi freschi;
- è fondamentale dormire almeno sette-otto ore per notte (la carenza di sonno sregola il ciclo, facilita la depressione e peggiora la sindrome premestruale) e ridurre il più possibile lo stress, coltivando piccoli spazi quotidiani di relax.
E a livello medico?
Sul piano neurobiologico, sono preziosi i regolatori della ricaptazione della serotonina (SSRI), antidepressivi che regolano l’umore e gli scatti di collera. Se ne può usare una dose bassa (per esempio, 5 o 10 mg di paroxetina) nella prima metà del ciclo, aumentando poi a 20-30 mg o più nella seconda metà del ciclo, in particolare nella settimana critica. E’ sempre il medico curante a valutare comunque, caso per caso, il principio attivo e la dose più adeguati.
Esistono anche rimedi naturali?
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