Caterina S. ( Rieti)
Di notte, quando siamo a letto (anche per malattie), quando non facciamo movimento fisico, quando abbiamo un’alimentazione povera di calcio, o siamo senza estrogeni, prevalgono i distruttori: così perdiamo osso, con un “bilancio calcico negativo”. La perdita di calcio dà prima osteopenia, poi osteoporosi, quando la perdita è più marcata, con aumentato rischio di frattura per traumi anche modesti. Gli estrogeni (ma anche il testosterone) stimolano invece i costruttori: ecco perché la terapia sostitutiva, ancora più necessaria quando la donna ha una menopausa anticipata come lei, è la prima amica della nostra salute ossea.
Tuttavia, come spiego sempre alle mie pazienti, prescrivendo gli estrogeni (ed eventualmente il testosterone), calcio, vitamina D, magnesio, e calcio addensanti, le fornisco tutti gli ingredienti per fare la torta che si chiama osso. Ma se lei non li impasta tutti i giorni, ossia non li attiva con il movimento fisico, avrà sì, ingredienti perfetti, ma la torta-osso non verrà mai fuori. Anzi, succederà una cosa poco nota: il calcio si deposita sul collagene dell’osso un po’ di più, rispetto a chi non assume queste terapie, ma in modo casuale e non “biomeccanicamente adeguato”, come succede se invece la donna cammina e fa sport.
Risultato: l’osso diventa più rigido, meno elastico, e può fratturarsi di più in caso di sollecitazioni meccaniche brusche come il semplice inciampare. Ecco perché è necessaria l’assunzione quotidiana di responsabilità verso la propria vita, con stili di vita sani, sport incluso: per allungare l’aspettativa di salute, costruendo le basi per un domani sereno in dignità e autonomia. Con le giuste cure e il movimento fisico quotidiano, gentile Caterina, potrà risentirsi giovane e in forma, come è giusto che sia a 45 anni! Inizi subito!
I vantaggi di una diagnosi precoce
Quali fattori rivelano il rischio di osteoporosi?
- La storia estrogenica personale. Quando una donna ha avuto la prima mestruazione tardi, lunghi periodi di blocco mestruale (la cosiddetta “amenorrea disfunzionale”), o ha avuto una menopausa precoce, spontanea o provocata, è già ad alto rischio di più rapida perdita ossea (il cosiddetto “bilancio negativo del calcio”), a meno che non assuma terapie ormonali estrogeniche.
- La magrezza: il tessuto adiposo produce infatti estrogeni. Nelle magre, manca anche questa fonte di ormoni amici dell’osso.
- L’alimentazione: una dieta povera di calcio espone già in età fertile a perdere osso, anche marcatamente. Se non si amano latte e latticini, bisogna sostituire il calcio tolto dall’alimentazione con almeno 1.000 mg di calcio al dì, per tutto l’anno e per tutta la vita; e integrare con 400-800 Unità Internazionali di Vitamina D al giorno.
- La mancanza di movimento fisico quotidiano, sia in età fertile, sia quando si facciano le terapie per curare la stessa osteopenia o osteoporosi.
- Prolungate terapie con cortisone, che aumenta la distruzione di osso.
In positivo, con stili di vita e farmaci adeguati è possibile rallentare la perdita ossea e, se la diagnosi di osteopenia è precoce, ricostruire un osso di qualità.
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