Margherita B. (Vicenza)
Due i punti cardinali:
1. l’esame di tutti gli studi più autorevoli e rigorosi ha dimostrato che la mortalità (da qualsiasi causa, cancro incluso) è minore nelle donne che fanno TOS rispetto a quelle che non la fanno. «Ovvio – ha commentato una mia paziente che la fa da 25 anni – Chi si sente bene e sta bene, vive felice e più a lungo: elementare, no?»;
2. la TOS va fatta alle dose appropriata (e non più al “dosaggio minimo efficace”) e per la durata di tempo appropriata (e non più per il più breve periodo di tempo).
Quindi se lei senza ormoni ha ancora sintomi (vampate, insonnia, depressione, dolori articolari e così via) o segni di carenza (come l’osteoporosi o un’artrosi galoppante), è corretto che la continui, con il monitoraggio clinico appropriato.
Certo, è vero che per quindici lunghi anni sono stata quasi sempre sola sul bastione italiano a combattere in difesa delle terapia ormonali per le donne dopo la menopausa. Dal 2002, anno di pubblicazione della Women’s Health Initiative (WHI), studio americano mal interpretato e pessimamente divulgato, un’epidemia di paura si è diffusa tra le donne, ma anche tra i medici. Risultato: le terapie ormonali venivano viste come veleni, con crollo d’uso ai minimi storici (in Italia solo il 3% delle donne la fa, contro l’86% delle miei pazienti, di cui molte continuano felici anche dopo gli ottant’anni).
Perché l’ho sempre sostenuta, in scienza e coscienza? Non prescriverla mi sembra un’omissione di soccorso, quando una donna ha sintomi che possono essere risolti restituendo al corpo quello che ha perduto. Certo, analizzando vantaggi e rischi (del farla, ma anche del non farla), e personalizzando la terapia su misura, come un vestito.
Prevenire e curare – Tre epidemie silenziose, senza la TOS
Dopo l’abbandono in massa della TOS, nel 2002, quando la faceva il 35-70% delle donne, secondo il Paese considerato, si sono avute tre epidemie, tutte accelerate dalla carenza di ormoni sessuali dopo la menopausa:
1. fratture di femore da osteoporosi;
2. eventi cardiovascolari, soprattutto infarti e ictus;
3. demenza di Alzheimer e malattie neurodegenerative.
Per la longevità in salute servono stili di vita sani e una terapia ormonale personalizzata, ancor più nelle donne sintomatiche!
Apparato e patologie cardiovascolari Demenza vascolare / Demenza di Alzheimer Depressione Dolore osteo-articolare Ictus Menopausa e premenopausa Osteoporosi e osteopenia Sonno e disturbi del sonno Terapia ormonale sostitutiva Vampate di calore