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Tumori: i tempi segreti della crescita e delle recidive

Tumori: i tempi segreti della crescita e delle recidive
06/09/2023

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica
H. San Raffaele Resnati, Milano

«Mi ha molto colpita la lettera della signora a cui il tumore alla mammella ha dato metastasi dopo 15 anni in cui sembrava guarita. Come è possibile? Un tumore può tornare anche dopo così tanto tempo?».
Emanuela F. (Udine)
Dipende dal tipo di tumore, gentile signora, e dalla sua storia naturale: dal suo decorso, se non facessimo cure specifiche. Tutte le malattie, a eccezione dei traumi, possono essere viste come un film a due tempi. Il primo tempo inizia quando la malattia, non solo tumorale, ma anche cardiovascolare, neurologica, autoimmune e così via, inizia a svilupparsi. Le lesioni iniziali sono microscopiche, perché avvengono a livello cellulare, con dimensioni di micron, ossia di millesimi di millimetro. Un millimetro cubico di tumore, per esempio, ma anche una lesione endometriosica, possono contenere 6-7000 cellule: non sono quindi visibili con gli attuali mezzi di indagine. Per anni la lesione cresce, a volte dando sintomi di dolore, come nel caso dell’endometriosi, più spesso restando asintomatica o provocando sintomi generici. La crescita di una cellula tumorale, per esempio della mammella, è esponenziale: nella prima fase da 2 cellule ne derivano 4, poi 16, e così via.
La velocità di crescita dipende dal tempo di moltiplicazione, che per le cellule del tumore alla mammella è intorno a 130 giorni circa, e dalla frazione proliferante. La velocità può accelerare nelle forme più aggressive e indifferenziate, o essere più lenta nelle forme ben differenziate. Anche la frazione proliferante, ossia la percentuale di cellule in moltiplicazione attiva, è una variabile critica.
La crescita del tumore è influenzata anche da fattori relativi allo stile di vita: la accelerano il fumo, l’inattività fisica, l’obesità, e lo stress cronico, fisico ed emotivo, perché agisce sulla qualità delle difese immunitarie.
Tutte queste variabili, legate alla biologia dei tumori, ci spiegano perché un cancro della mammella di un centimetro di diametro (primo stadio) può essere iniziato anche 10-15 anni prima!
Il secondo tempo del film inizia quando la lesione è visibile con gli attuali mezzi di indagine. Con la mammografia, quindi, facciamo una diagnosi precoce e una prevenzione secondaria. La prevenzione si dice invece “primaria” quando aiuta a non far comparire la malattia: per capirci, se non fumo e non respiro fumo passivo, non avrò malattie causate dal fumo.
La crescita di un tumore mammario tende poi a rallentare: un fenomeno definito “crescita gompertziana”, dal nome del matematico britannico Benjamin Gompertz, che la descrisse nell’Ottocento.
Il tempo di recidiva dipende dalla possibilità che alcune cellule si siano staccate dal tumore originario prima della diagnosi e della rimozione della lesione primaria, impiantandosi in altri tessuti, dove possono dare rapido segno di sé o rimanere silenti a lungo. Il tumore alla mammella ha il massimo di recidive entro i due anni dalla diagnosi. In una minima percentuale di casi può recidivare anche dopo venti anni. Per altri tumori, come quelli dell’endometrio o dell’ovaio, se il tumore non dà recidive entro i primi 5 anni dalla rimozione, si considera guarito definitivamente.

Pillole di salute

«Il papillomavirus può causare tumori alla bocca?».
Mario C.

Sì, i ceppi oncogeni di HPV possono attaccare la mucosa di bocca, lingua e tonsille, ancor più se potenziati dai cancerogeni del fumo di sigaretta.

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