“Gentilissima professoressa, mia moglie da qualche tempo soffre di bruciore e prurito vaginale. Ha fatto un tampone che ha rivelato la presenza dello stafilococco aureo. Di che cosa si tratta? Il ginecologo le ha prescritto un antibiotico orale. E’ sufficiente, come cura?”.
Giovanni (Torino)
Giovanni (Torino)
Gentile signor Giovanni, gli stafilococchi sono batteri che vivono sulla pelle, nel naso, nella faringe e nell’intestino, senza creare problemi. In condizioni particolari, tuttavia, possono provocare infezioni anche gravi. Lo stafilococco aureo, in particolare, si chiama così perché le sue colture assumono una pigmentazione color giallo oro, dovuta principalmente alla sintesi di carotenoidi e, in particolare, di zeaxantina (una sostanza che, nei vegetali, assorbe le radiazioni solari eccedenti che interferirebbero con la fotosintesi clorofilliana).
Ciò premesso, le dico subito che personalmente non uso antibiotici sistemici per lo stafilococco aureo, perché temo le conseguenze negative dell’antibiotico stesso sull’ecosistema intestinale e vaginale (microbiota).
Ciò premesso, le dico subito che personalmente non uso antibiotici sistemici per lo stafilococco aureo, perché temo le conseguenze negative dell’antibiotico stesso sull’ecosistema intestinale e vaginale (microbiota).
Come agisce, in alternativa?
Prima di tutto valuto il pH, ossia il grado di acidità della vagina. Può farlo anche sua moglie, acquistando in farmacia l’apposito kit. Se il pH è superiore a 4.7, aiuto il microbiota vaginale a ritrovare il suo equilibrio con un’azione articolata e volta a:
- migliorare la situazione intestinale, con probiotici e altri principi attivi;
- abbassare il pH vaginale, mediante il Lactobacillus plantarum P17630, o altri probiotici, da inserire in vagina per ripristinare il microbiota.
La presenza di acido lattico e glicogeno:
- favorisce il mantenimento di un pH ottimale, che promuove la crescita di microrganismi amici, come i lattobacilli;
- elimina o rende inoffensivi i germi potenzialmente patogeni.
Un cordiale saluto.
- migliorare la situazione intestinale, con probiotici e altri principi attivi;
- abbassare il pH vaginale, mediante il Lactobacillus plantarum P17630, o altri probiotici, da inserire in vagina per ripristinare il microbiota.
La presenza di acido lattico e glicogeno:
- favorisce il mantenimento di un pH ottimale, che promuove la crescita di microrganismi amici, come i lattobacilli;
- elimina o rende inoffensivi i germi potenzialmente patogeni.
Un cordiale saluto.
Infezioni Lattobacilli Probiotici, prebiotici e simbiotici Stafilococco aureo Vulvo-vaginite