Maria Teresa G. (Lecce)
E' frequente l'uso della pillola del giorno dopo tra le giovani?
Quanti tipi di "pillola" esistono quando si parla di contraccezione e di concepimenti indesiderati?
a) la pillola contraccettiva “classica”, che costituisce l’unica vera prevenzione nei confronti dei concepimenti indesiderati. Contiene estrogeni e progestinici. Va assunta quotidianamente, con pausa mensile nella settimana in cui compaiono le mestruazioni. E’ finalizzata a impedire l’ovulazione mettendo a riposo l’ovaio e garantendo al corpo femminile un equilibrato apporto di ormoni;
b) la “pillola del giorno dopo”. Contiene un progestinico ad alte dosi e va assunta entro 48 ore, massimo 72, da un rapporto a rischio di concepimento. Impedisce l’ovulazione e la fecondazione, forse anche il trasporto dell’uovo eventualmente fecondato e l’annidamento in utero (su quest’ultimo punto i dati sono controversi);
c) esiste poi la “pillola abortiva”, chiamata RU486 (mifepristone), che provoca l’aborto farmacologico dopo che l’embrione si è impiantato nell’utero. Si tratta quindi di un aborto chimico a tutti gli effetti. Per l’RU486 è stata da poco chiesta la registrazione anche in Italia. Il suo uso rientrerebbe nella legge 194 del 1978, per l’interruzione volontaria di gravidanza.
Solo il primo tipo (la pillola contraccettiva classica, cui si sono aggiunti il cerotto contraccettivo e l’anello contraccettivo vaginale, molto efficaci) è l’unica vera barriera (astinenza a parte) nei confronti dell’aborto, precoce o tardivo. Idealmente, l’obiettivo comune, di laici e cattolici, dovrebbe essere di portare il numero di aborti volontari a zero. In un mondo imperfetto, questo è difficile. Ma non impossibile, se ci impegniamo tutti nella prevenzione!
Che cosa è meglio fare quando si scopre che una figlia ha già rapporti?
Prevenire e curare – E' giusto accompagnare una figlia molto giovane dalla ginecologa?
- parlare in modo pragmatico di contraccezione (pillola, cerotto o anello vaginale) così da scegliere il metodo più adatto a lei;
- parlare di prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse;
- fare la visita ginecologica, il pap test e la ricerca per le sequenze del DNA del Papillomavirus (in termini semplici, il “virapap”). Se la ragazza non ha contratto l’infezione, sarebbe saggio vaccinarla con l’ottimo vaccino che previene il 90 per cento delle condilomatosi vulvari (chiamate anche “verruche veneree”) e il 70 per cento dei cancri del collo dell’utero;
- valutare l’opportunità di fare ulteriori accertamenti, se necessari.
E per saperne di più? Per tutti, adolescenti e adulti, un’utile fonte pratica e rapida (e a costo zero) per informazioni aggiornate sulla contraccezione è il sito www.sceglitu.it. della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia.
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