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Adolescenti e dipendenza da Internet: i documentati effetti sulla connettività funzionale cerebrale

18/07/2024

Adolescenti e dipendenza da Internet: i documentati effetti sulla connettività funzionale cerebrale
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Chang MLY, Lee IO.
Functional connectivity changes in the brain of adolescents with internet addiction: a systematic literature review of imaging studies
PLOS Ment Health 1(1): e0000022. June 4, 2024. doi: org/10.1371/journal.pmen.0000022

Analizzare le conseguenze della dipendenza da Internet sulla connettività funzionale nel cervello degli adolescenti, e gli effetti di tale dipendenza sui comportamenti e sullo sviluppo: è questo l’obiettivo della review di Max Chang e Irene Lee, del Great Ormond Street Institute of Child Health presso lo University College di Londra, Regno Unito.
Il Great Ormond Street Institute of Child Health (GOS ICH), insieme al Great Ormond Street Hospital for Children (GOSH), è il più vasto istituto di ricerca europeo sulla salute infantile. La mission è migliorare il benessere e l’aspettativa di salute dei bambini di oggi, e degli adulti di domani, attraverso progetti internazionali di studio, iniziative educazionali e un costante coinvolgimento dell’opinione pubblica.
Negli ultimi decenni l’utilizzo di Internet ha registrato un forte aumento a livello globale, e soprattutto tra gli adolescenti e i giovani, a cui si diagnostica sempre più spesso una vera e propria dipendenza dalla rete (internet addiction, IA). Da alcuni anni, in particolare, si studia l’impatto della IA sulle diverse reti neurali che influenzano il comportamento e lo sviluppo degli adolescenti, con un impatto che tende poi ad amplificare ulteriormente la dipendenza stessa.
La ricerca è stata condotta su PubMed e PsycINFO, e ha portato alla selezione di 12 lavori (realizzati soprattutto in Paesi asiatici), per un totale di 237 giovani di età compresa fra 10 e 19 anni, e con una diagnosi clinica di IA stilata fra il 2013 e il 2023. La dipendenza è stata definita come l’incapacità di resistere alla tentazione di utilizzare la Rete, nonostante l’impatto negativo che ciò produce sulla vita psicoemotiva, sociale, scolastica e professionale.
Gli effetti dell’IA, misurati con risonanza magnetica funzionale (fMRI) in fasi di riposo e fasi attive, sono stati osservati su più reti neurali e in diverse situazioni operative:
- una combinazione di aumenti e riduzioni della connettività funzionale a riposo;
- una riduzione complessiva della connettività funzionale nelle fasi attive e, in particolare, nelle aree cerebrali coinvolte nel pensiero;
- nessuna chiara variazione nella rete della salienza (che coinvolge la corteccia dorsale cingolata anteriore e insulare anteriore, e controlla sia gli eventi esterni che il flusso di coscienza interno, focalizzando l’attenzione sull’informazione più utile per rivolvere un determinato compito) e del sistema di ricompensa.
Nel complesso, questi cambiamenti generano e amplificano la IA, e predispongono:
- alle dipendenze in generale;
- ad alterazioni comportamentali associate alle prestazioni intellettuali, alla coordinazione motoria, al controllo degli impulsi e allo sviluppo cerebrale a lungo termine.
E’ auspicabile che:
- nuovi studi condotti su campioni più vasti confermino gli effetti dell’IA sul funzionamento e lo sviluppo cerebrale dei giovani, e ne chiariscano i meccanismi patogenetici;
- le conoscenze scientifiche in materia si traducano in politiche di educazione e prevenzione rivolte ai giovani, alle loro famiglie e alle scuole, e in terapie efficaci per i casi di dipendenza clinicamente accertata.
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