Verduci E, Bronsky J, Embleton N, Gerasimidis K, Indrio F, Köglmeier J, de Koning B, Lapillonne A, Moltu SJ, Norsa L, Domellöf M; ESPGHAN Committee on Nutrition
Role of dietary factors, food habits, and lifestyle in childhood obesity development: a position paper from the European Society for Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition Committee on Nutrition
J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2021 May 1;72(5):769-783. doi: 10.1097/MPG.0000000000003075
Analizzare il ruolo delle abitudini alimentari, dei modelli dietetici e dell’attività fisica nella prevenzione dell’obesità fra i due e i diciotto anni: è questo l’obiettivo del documento di consenso recentemente pubblicato dal Committee on Nutrition della European Society for Paediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition (ESPGHAN).
Il documento amplia e aggiorna le precedenti linee guida del 2011, e prende in considerazione anche i neonati e i bambini di età inferiore a due anni.
L’obesità è il più frequente disturbo su base alimentare fra i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo. E benché le indagini internazionali segnalino una riduzione della prevalenza in alcuni Paesi, l’obesità pediatrica rimane un problema sanitario, economico e sociale rilevante, anche in aree storicamente caratterizzate da schemi dietetici tendenzialmente sani, come il bacino del Mar Mediterraneo. L’obesità, d’altronde, ha un’eziologia complessa e dipende da numerosi fattori di rischio interconnessi fra loro. Negli ultimi dieci anni sono stati pubblicati studi importanti sulla prevenzione in alcuni periodi critici della vita, e questo ha contribuito alla decisione della ESPGHAN di aggiornare le proprie linee guida.
Gli estensori del documento presentano i dati emersi da una review sistematica di trial randomizzati e studi osservazionali di grande dimensione pubblicati a partire dal 2011 sui database di Medline e sulla Cochrane Library a proposito del possibile ruolo, predisponente o protettivo, dei seguenti fattori:
- allattamento al seno;
- alimentazione complementare al latte materno;
- abitudini alimentari dei genitori;
- schemi dietetici, con specifica attenzione a tre modelli utilmente illustrati in tavole a colori: mediterraneo, nordico e vegetariano;
- consumo di bevande zuccherate;
- comportamenti (per esempio, saltare la colazione o cenare in famiglia);
- frequenza e composizione dei pasti (fast food, spuntini);
- dimensione delle porzioni;
- modulatori dietetici del microbiota intestinale (inclusi pre, pro e simbiotici);
- attività fisica, sedentarietà.
Il documento formula infine:
- conclusioni di sintesi sui fattori di rischio e prevenzione, prima e dopo i due anni di età;
- raccomandazioni per la pratica clinica;
- raccomandazioni per le ricerche che, in futuro, dovranno chiarire le questioni ancora controverse.