EN

Cancro al seno: i probiotici prevengono il declino cognitivo da chemioterapia

07/12/2023

Cancro al seno: i probiotici prevengono il declino cognitivo da chemioterapia
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Juan Z, Chen J, Ding B, Yongping L, Liu K, Wang L, Le Y, Liao Q, Shi J, Huang J, Wu Y, Ma D, Ouyang W, Tong J.
Probiotic supplement attenuates chemotherapy-related cognitive impairment in patients with breast cancer: a randomised, double-blind, and placebo-controlled trial
Eur J Cancer. 2022 Jan;161:10-22. doi: 10.1016/j.ejca.2021.11.006. Epub 2021 Dec 9. PMID: 34896904

Valutare l’efficacia dei probiotici nella prevenzione del declino cognitivo da chemioterapia nelle donne colpite da carcinoma mammario: è questo lo stimolante obiettivo dello studio di Zhang Juan e collaboratori, della Central South University di Changsha (Cina). Al lavoro hanno preso parte, fra gli altri, il Centro di Medicina sperimentale, il Dipartimento di Anatomia e neurobiologia, il Dipartimento di Chirurgia della mammella e la Divisione di Anestesiologia, Medicina del dolore e Terapia intensiva.
Il declino cognitivo è una frequente conseguenza della chemioterapia (chemotherapy-related cognitive impairment, CRCI) e si traduce in un netto peggioramento della qualità di vita.
Il team di ricercatori ha condotto un trial randomizzato in doppio cieco, controllato contro placebo, su 159 donne colpite da cancro al seno (stadio I-III) e candidate alla somministrazione della chemioterapia adiuvante. Fra il 2018 e il 2019, esse sono state assegnate in modo casuale a ricevere, durante la chemioterapia, tre capsule due volte al giorno contenenti:
- probiotici (n=80): Bifidobacterium longum, Lactobacillus acidophilus ed Enterococcus faecalis (210 mg ciascuno);
- placebo (n=79).
Le prestazioni cognitive, l’ansia e la depressione sono state valutate con test validati; in parallelo si sono rilevati i biomarker plasmatici, i metaboliti e la composizione del microbiota fecale.
E’ stato inoltre condotto uno studio preclinico su ratti da laboratorio, in cui si sono valutati gli effetti sistemici dei metaboliti identificati nella sperimentazione clinica, con l’obiettivo di analizzare il danno sinaptico, lo stress ossidativo e l’attivazione della glia.
Questi, in sintesi, i risultati:
- l’integrazione con probiotici ha ridotto significativamente l’incidenza del CRCI, ha migliorato le funzioni cognitive generali, ha riequilibrato la composizione microbica intestinale e ha modulato nove modificazioni dei metaboliti plasmatici;
- fra questi metaboliti, il p-Mentha-1,8-dien-7-olo, la L-carnitina e l’acido 1-amminociclopropano-1-carbossilico correlano negativamente con il CRCI.
Nei ratti, inoltre, la somministrazione di p-Mentha-1,8-dien-7-olo esogeno ha alleviato significativamente il danno alle sinapsi, lo stress ossidativo e l’attivazione gliale nell’ippocampo. Quest’ultimo effetto è particolarmente significativo, dal momento che l’ippocampo è non solo una delle aree cerebrali maggiormente coinvolte nell’elaborazione della memoria a lungo termine, ma anche una struttura particolarmente sensibile alla tossicità da chemioterapici.
In sintesi, dallo studio emergono interessanti indicazioni di ordine sia funzionale che anatomico. Infatti:
- nelle donne, i probiotici prevengono il deterioramento cognitivo e correggono le anomalie metaboliche conseguenti alla chemioterapia;
- negli animali da esperimento, il p-Mentha-1,8-dien-7-ol allevia il deterioramento strutturale cerebrale correlato al CRCI.
Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato su questo e altri temi di salute e benessere con la nostra newsletter quindicinale

Iscriviti alla newsletter