Boere I, Lok C, Poortmans P, Koppert L, Painter R, Heuvel-Eibrink MM, Amant F.
Breast cancer during pregnancy: epidemiology, phenotypes, presentation during pregnancy and therapeutic modalities
Best Pract Res Clin Obstet Gynaecol. 2022 Jun;82:46-59. doi: 10.1016/j.bpobgyn.2022.05.001. Epub 2022 May 9
Passare in rassegna le linee guida internazionali per la cura del cancro al seno nella donna in gravidanza. E’ questo l’obiettivo del lavoro coordinato da Ingrid Boere ed espressione di sei importanti realtà cliniche olandesi: i dipartimenti di Oncologia medica e Oncologia chirurgica presso l’Erasmus University Medical Center di Rotterdam, il Netherlands Cancer Institute di Amsterdam, la facoltà di Medicina dell’Università di Antwerp, il Centro di Pediatria oncologica “Principessa Maxima” di Utrecht e il dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’Università di Amsterdam.
Il cancro al seno è la forma di tumore più frequentemente diagnosticata durante la gravidanza. Il trattamento segue le linee guida generali, ma con alcune specificità che coinvolgono sia il processo di cura in tutte le fasi (diagnosi, stadiazione, terapia) sia l’assistenza ostetrica.
Sinteticamente:
- il cancro al seno in gravidanza è meno frequentemente ormono-sensibile e più frequentemente triplo negativo rispetto ai controlli della stessa età;
- la diagnosi e la stadiazione devono di preferenza essere eseguite tramite ecografia e mammografia;
- altre tecniche basate su radiazioni ionizzanti, come la tomografia assiale computerizzata (TAC) e la tomografia a emissione di positroni (PET), possono essere utilizzate selettivamente quando il beneficio stimato per la madre, per esempio in termini di maggiore accuratezza nella scelta della terapia, supera il rischio per il feto;
- la risonanza magnetica è appropriata per la diagnosi e la stadiazione di metastasi;
- la paziente dovrebbe ricevere un trattamento tempestivo e d’avanguardia;
- la gravidanza dovrebbe essere portata avanti il più a lungo possibile;
- la strategia di cura dovrebbe essere multidisciplinare e dovrebbe permettere di valutare attentamente la tipologia, la sequenza e la tempistica delle singole terapie in base alle caratteristiche della paziente, del tumore e della gravidanza, nonché delle preferenze della paziente stessa;
- iniziare le terapie in corso di gravidanza può ridurre il rischio di parto pretermine;
- la terapia chirurgia è possibile in tutti i trimestri della gestazione;
- la radioterapia è possibile nella prima metà della gravidanza;
- la chemioterapia può essere somministrata in sicurezza a partire dalla 12a settimana;
- la terapia ormonale e quella per tumori HER2-positivi sono invece controindicate per tutta la gravidanza;
- la crescita fetale dovrebbe essere costantemente monitorata;
- dopo la nascita è raccomandato, in centri specializzati, il follow-up a lungo termine del piccolo.