Ramírez-de-Arellano A, Gutiérrez-Franco J, Sierra-Diaz E, Pereira-Suárez A.L.
The role of estradiol in the immune response against COVID-19
Hormones (Athens). 2021 Dec;20(4):657-667. doi: 10.1007/s42000-021-00300-7. Epub 2021 Jun 17
Descrivere l’azione dell’estradiolo sulle cellule del sistema immunitario nel corso dell’infezione da Covid-19: è questo l’obiettivo delle review coordinata da Adrián Ramírez-de-Arellano, del Centro Universitario de Ciencias de La Salud presso l’Università di Guadalajara, Messico.
Il virus che nel 2020 ha provocato un’epidemia che ha coinvolto tutti i Paesi del mondo è ancora lontano dall’essere debellato. Nel meccanismo dell’infezione gioca un ruolo decisivo la proteina spike del virus (in italiano “punta” o “chiodo”).
Il magazine on line della Società Italiana di Farmacologia spiega con chiarezza la natura e l’azione di questa proteina. Formata da due componenti principali, la subunità S1 e la subunità S2, essa è il principale meccanismo che il virus utilizza per infettare le cellule bersaglio. La subunità S1 contiene un meccanismo chiamato RBD (receptor-binding domain), attraverso il quale il virus è in grado di riconoscere e legare il recettore ACE-2 (angiotensin-converter enzyme-2), porta di ingresso del contagio nelle cellule del nostro organismo. La subunità S2 contiene una piccola regione chiamata FP, sorta di “ago” attraverso il quale il virus riesce a penetrare in profondità nella cellula bersaglio. Una volta che la subunità S1 ha aderito al recettore ACE2, la subunità S2 “conficca” la regione FP nella membrana della cellula, dando inizio al processo di invasione. Per la sua fondamentale importanza nel processo di infezione, la proteina spike è uno dei bersagli farmacologici più studiati.
In questo contesto, l’estradiolo svolge una documentata attività di modulazione della risposta immunitaria. E anche non è considerato un fattore protettivo in senso stretto, le evidenze indicano che le donne, e in particolare quelle con più elevati livelli di questo ormone, presentano un minore rischio di sviluppare sintomi gravi e persino un minore tasso di letalità. Il testosterone, per contro, indebolisce la capacità di resistenza delle porte di entrata, e questo contribuisce a spiegare perché gli uomini colpiti dal virus manifestano sintomi più gravi e muoiono di più.
Comprendere a fondo il meccanismo d’azione dell’estradiolo nei confronti dell’attacco del virus è quindi essenziale per il miglioramento delle strategie terapeutiche e di prevenzione.
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