Studi osservazionali dimostrano come la caduta del desiderio nella donna aumenti con l’età. Tuttavia, il “distress” ossia la sofferenza causata da questo disturbo, è inversamente correlata all’età, e quindi massima nelle giovani. Si parla di “disturbo del desiderio sessuale ipoattivo”, clinicamente rilevante, quando la perdita di desiderio sia percepita come stressante.
Per le FSD, la nosografia di riferimento è oggi la Consensus Conference interdisciplinare “The Consensus Panel on Definition and Classification of Female Sexual Dysfunction”, tenutasi nel 2003, che ha aggiornato le definizioni messe a punto durante la prima Consensus tenutasi a Boston, nell’ottobre del 1998.
Oltre al ruolo delle terapie ormonali, sono parte essenziale del bagaglio terapeutico la riabilitazione del pavimento pelvico, sia in caso di patologie sessuali correlate a iper o ipotoni del medesimo, sia in caso di comorbilità urologiche e/o proctologiche. In caso di depressione, la terapia farmacologica va decisa di concerto con lo/la psichiatra curante, così da curare anche le comorbilità mediche intercorrenti.