Una tempestiva diagnosi differenziale e una corretta terapia multimodale portano alla riduzione dei costi sanitari e sociali quantizzabili (visite, farmaci e psicoterapie generiche, che non possono curare la componente strettamente biologica del dolore coitale, nonché le comorbilità) e non quantizzabili (sofferenza personale e di coppia, dolore fisico e psichico, anni di vita spesi sentendosi dire che il dolore sessuale «la signora lo ha in testa»).
In questo senso, anche il medico di famiglia, oltre al ginecologo, e all’urologo, può svolgere un ruolo essenziale nella diagnosi delle cause mediche dei due disturbi.