Di Mascio D, Magro-Malosso ER, Saccone G, Marhefka GD, Berghella V.
Exercise during pregnancy in normal-weight women and risk of preterm birth: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials
Am J Obstet Gynecol. 2016 Jun 16. pii: S0002-9378(16)30344-1. doi: 10.1016/j.ajog.2016.06.014. [Epub ahead of print]
Valutare l’effetto del movimento fisico sul rischio di parto pretermine: è questo l’obiettivo della review condotta da D. Di Mascio e collaboratori, dell’Università Gabriele D'Annunzio di Chieti-Pescara.
Il parto pretermine è la principale causa di morte perinatale negli Stati Uniti. Per ridurre il rischio, in passato, si raccomandava alle donne di non fare alcun tipo di attività fisica durante la gestazione: il razionale di questa regola clinica era che il movimento fisico aumenta il rilascio di catecolamine, che a loro volta possono stimolare l’attività del miometrio. Oggi però sappiamo anche che l’esercizio fisico riduce lo stress ossidativo e migliora la vascolarizzazione della placenta. Pertanto, le relazioni fra sport e rischio di parto pretermine rimangono controverse. In questo contesto si colloca la review realizzata dagli Autori.
L’indagine è stata condotta sui seguenti database: MEDLINE, EMBASE, Web of Sciences, Scopus, ClinicalTrial.gov, OVID e Cochrane Library. Ogni database è stato consultato a partire dall’inizio della sua attività sino all’aprile 2016: si tratta dunque di una ricerca aggiornatissima ed esaustiva. In particolare, sono stati selezionati esclusivamente i trial clinici randomizzati, con l’intento di verificare se l’attività fisica aerobica in gravidanze singole, prive di complicanze e senza controindicazioni ostetriche abbia o meno un’incidenza sul rischio di parto pretermine. Il peso delle partecipanti è nella norma. L’outcome primario è l’incidenza di parti pretermine entro le prime 37 settimane. La metanalisi ha coinvolto 2059 donne, di cui 1022 (49,6%) assegnate al gruppo che svolge attività fisica e 1037 (50,4%) assegnate al gruppo di controllo. L’attività aerobica è costituita da sedute di 35-90 minuti, 3-4 volte la settimana.
Questi, in sintesi, i risultati. Le donne che svolgono fisica hanno, rispetto ai controlli:
- un’incidenza analoga di parto pretermine (4.5% vs 4.4%; relative risk [RR] 1.01, 95% confidence interval [CI], 0.68-1.50);
- un’analoga età gestazionale alla nascita (differenza media 0.05 settimane , 95% CI, -0.07 -0.17);
- un’incidenza significativamente più alta di parto vaginale (73.6% vs 67.5%; RR 1.09, 95% CI, 1.04-1.15);
- un’incidenza significativamente più bassa di parto cesareo (17.9% vs 22%; RR 0.82, 95% CI, 0.69-0.97);
- un’incidenza analoga di parto operativo vaginale (12.9% vs 16.5%; RR 0.78, 95% CI, 0.61-1.01);
- un’incidenza significativamente minore di diabete gestazionale (2.4% vs 5.9%; RR 0.41, 95% CI, 0.24-0.68);
- un’incidenza significativamente minore di disturbi ipertensivi (1.9% vs 5.1%; RR 0.36, 95% CI, 0.19-0.69).
Fra i due gruppi, infine, non si registrano differenze statisticamente significative in termini di:
- basso peso alla nascita (5.2% vs 4.7%; RR 1.11, 95% CI, 0.72-1.73);
- peso medio alla nascita (differenza media -10.46 g, 95% CI, -47.10 to 26.21).
In conclusione, 35-90 minuti di movimento fisico aerobico, 3-4 volte la settimana, possono essere svolti in piena sicurezza dalle donne in peso forma e con una gravidanza singola e priva di complicanze, perché non si associano a un maggior rischio di parto pretermine o a una riduzione dell’età gestazionale alla nascita. L’attività fisica, inoltre, è associata a una più elevata incidenza di parto vaginale e una minore incidenza di parto cesareo, diabete gestazionale e disturbi ipertensivi. Per tutti questi motivi è importante che la donna sia incoraggiata a fare attività fisica durante la gravidanza.