Haakstad LAH, Voldner N, Bø K.
Pregnancy and advanced maternal age: the associations between regular exercise and maternal and newborn health variables
Acta Obstet Gynecol Scand. 2020 Feb;99(2):240-248. doi: 10.1111/aogs.13738. Epub 2019 Oct 14
Verificare se il movimento fisico riduca il rischio ostetrico nelle gravidanze tardive: è questo l’obiettivo dello studio coordinato da Lene Haakstad ed espressione della Norwegian School of Sports Sciences e della Vid Scientific University di Oslo, Norvegia. Il lavoro è stato condotto sotto l’egida della Nordic Federation of Societies of Obstetrics and Gynecology.
Lo studio, in particolare, valuta le correlazioni tra esercizio fisico regolare, decorso della gestazione e salute del neonato in donne di età minore (n=362) e maggiore di 35 anni (n=104) seguite dall’Oslo University Hospital.
I dati sono stati raccolto attraverso il Physical Activity Pregnancy Questionnaire (PAPQ), compilato dalle partecipanti nelle settimane 32-36 di gestazione. Il peso corporeo è stato misurato prima del concepimento e poi nelle settimane 14-16, 22-24, 30-32 e 36-38. I record dell’ospedale, infine, hanno permesso di raccogliere tutti dettagli sul parto (settimana gestazionale, modalità, punteggio Apgar) e sul peso dei neonati.
Questi, in sintesi, i risultati:
- le donne sotto i 35 anni praticano attività fisica con maggiore regolarità, sia prima del concepimento (83.7% vs 74.0%, P = 0.04) sia nel primo trimestre di gestazione (71.2% vs 61.5%, P = 0.05);
- alla settimana 35, meno del 50% si esercitava regolarmente, senza differenze fra i due gruppi (P = 0.74);
- le donne sopra i 35 anni fanno un maggior uso di alcol (10.5% vs 3.3%, P = 0.02) e tabacco (5.8% vs 1.7%, P = 0.02), ma tendono a seguire, per ogni altro aspetto alimentare, una dieta più sana (<35 anni: 67.1%; ≥35 anni: 80.8%; P = 0.02);
- nelle donne sopra i 35 anni si registra un più elevato tasso di parti oltre termine (13.5% vs 6.4%, P = 0.02) e induzioni del travaglio (40.5% vs 27.9%, P = 0.02), mentre non si rilevano differenze significative nell’outcome perinatale;
- nelle donne di età più avanzata, il movimento fisico praticato almeno due volte la settimana correla con una riduzione del dolore pelvico (40.0% vs 61.1%, P = 0.02), dell’aumento di peso in generale (12.7 ± 4.0 kg vs 15.5 ± 5.5 kg, P < 0.01), dell’aumento di peso superiore ai 16 chilogrammi (22.0% vs 51.9%, P < 0.01) e della macrosomia neonatale (10.0% vs 37.0%, P < 0.01).
In conclusione, lo studio incida che il movimento fisico regolare riduce alcuni dei rischi specifici della gravidanza tardiva, anche se molte donne devono essere sensibilizzate sui pericoli connessi al fumo e all’assunzione di alcolici.