Wichayanrat W, Boripuntakul S, Keawtep P, Worakul P, Sungkarat S.
Obesity and brain health: the impact of metabolic syndrome and cardiorespiratory fitness on cognitive performances in middle-aged obese women
J Prev Alzheimers Dis. 2022;9(4):701-707. doi: 10.14283/jpad.2022.54
Valutare le performance cognitive delle donne obese, ed esaminare gli ulteriori effetti esercitati su di esse dalla sindrome metabolica e dal fitness cardiorespiratorio: è questo l’obiettivo dello studio condotto da un gruppo di ricercatori della Faculty of Associated Medical Sciences presso la Chiang Mai University, Thailandia.
Lo studio è stato condotto su 87 donne di mezza età (58 obese e 29 normopeso). Molto interessante il set di strumenti adottato per la misurazione delle variabili e degli outcome: vediamolo in breve.
La presenza e la gravità della sindrome metabolica sono state verificate con il metodo NIM-MetS, un metodo diagnostico non invasivo che utilizza solo il rapporto vita-altezza e la pressione sanguigna, con valori di cut-off fissi per genere ed età.
L’intensità del fitness cardiorespiratorio è stata determinata attraverso il consumo massimo di ossigeno (VO2max) ed è stata classificata come alta o bassa (superiore o inferiore al 50° percentile) in base alle linee guida dell'American College of Sports Medicine.
Le prestazioni cognitive sono state misurate con sei diverse metodologie:
1) Montreal Cognitive Assessment (MoCA), un test di screening del deterioramento cognitivo lieve che, in dieci-quindici minuti al massimo, permette di verificare diverse aree funzionali come attenzione, concentrazione, funzioni esecutive, memoria, linguaggio, abilità visuo-costruttive, astrazione, calcolo, orientamento;
2) Digit Span (DS), che valuta la memoria a breve termine attraverso la presentazione uditiva o visiva di serie di item, di lunghezza crescente, da ripetere nello stesso ordine di presentazione (span diretto) o nell’ordine contrario (span inverso);
3) Trail Making Test (TMT), un test di attenzione visiva e cambiamento di compito;
4) Hand Reaction Time (HRT), che misura il che intercorrente fra la presentazione di uno stimolo (visivo, uditivo, tattile) e l’esecuzione di una risposta, come la pressione di un pulsante;
5) Logical Memory (LM), che prevede la ripetizione immediata (LM I) o differita (LM II) di due brevi storie, e una risposta binaria (sì-no) a una batteria di domande;
6) Semantic Verbal Fluency Test (SVFT), che valuta la capacità e la velocità di evocazione di parole.
Questi, in sintesi, i risultati:
- rispetto ai controlli, le pazienti obese hanno ottenuto punteggi significativamente più bassi nei test MoCA, DS, TMT, HRT e LM (p < 0.05);
- le pazienti obese con sindrome metabolica (n = 28) hanno ottenuto punteggi significativamente più bassi nel test LM rispetto a quelle obese senza sindrome metabolica (n = 30) (p = 0.002);
- i controlli normopeso con un’alta intensità di fitness cardiorespiratorio (n = 28) hanno ottenuto punteggi significativamente più elevati nei test MoCA e HRT rispetto alle obese con la stessa intensità di fitness (n = 24) (p < 0.05);
- i medesimi controlli hanno ottenuto punteggi significativamente migliori nei test MoCA, DS, TMT, HRT e LM rispetto alle pazienti obese che praticavano il fitness cardiorespiratorio a bassa intensità (n = 24) (p < 0.05);
- le pazienti obese con un’alta intensità di fitness hanno ottenuto punteggi significativamente migliori dei test DS, TMT e LM delle pazienti obese che praticavano un fitness di bassa intensità (p < 0.05).
In sintesi:
- l’obesità ha un impatto gravemente negativo su molteplici funzioni cognitive;
- la memoria viene ulteriormente compromessa dall’associazione di obesità e sindrome metabolica;
- in questo contesto, il fitness cardiorespiratorio migliora alcuni parametri, soprattutto se ad alta intensità, senza però portare la paziente obesa a eguagliare le prestazioni dei controlli.
Considerazioni conclusive:
- mantenere il peso forma e fare attività fisica protegge le funzioni cognitive delle donne di mezza età;
- nonostante la limitata dimensione del campione utilizzato, lo studio è di notevole interesse sia per la varietà dei test utilizzati sia per la significatività dei risultati, che confermano il ruolo decisivo degli stili di vita nel mantenimento a lungo termine di un soddisfacente livello di salute psicofisica.