Commento a:Corona G, Maseroli E, Rastrelli G, Isidori AM, Sforza A, Mannucci E, Maggi M.
Cardiovascular risk associated with testosterone-boosting medications: a systematic review and meta-analysisExpert Opin Drug Saf. 2014 Aug 19: 1-25. [Epub ahead of print]
Verificare gli effetti del testosterone sulla salute cardiovascolare maschile: è l’obiettivo della recentissima review condotta da Giovanni Corona e Mario Maggi con i collaboratori del Dipartimento di Scienze Sperimentali, Cliniche e Biomediche dell’Università di Firenze.
L’impiego del testosterone è periodicamente oggetto di attacchi nell’ambito della comunità scientifica, soprattutto per quanto riguarda i possibili rischi per il sistema cardiovascolare. Ultime in ordine di tempo, due pubblicazioni apparse alla fine del 2013 e nei primi mesi del 2014 hanno ricevuto grande attenzione dai media statunitensi, e hanno portato a una petizione popolare rivolta alla Food and Drug Administration (FDA) per ottenere che sulle confezioni contenente prodotti a base di testosterone fosse inserito un avviso sui rischi potenziali. La petizione però è stata respinta dalla FDA con una comunicazione pubblica in cui si analizzano gli studi in questione e se ne evidenziano i limiti statistici e le pecche metodologiche.
La review di Corona, Maggi e collaboratori si inserisce in questo dibattito e mira a fornire un contributo documentato e scientificamente impeccabile a una corretta interpretazione dei dati oggi disponibili.
Gli Autori hanno condotto una review sistematica e una meta-analisi di tutti i trial clinici randomizzati contro placebo oggi disponibili sugli effetti della supplementazione di testosterone undecanoato iniettivo sul sistema cardiovascolare.
Su 2747 articoli reperiti, ne sono stati analizzati 75, i migliori per design e rigore, per un totale di 3016 pazienti trattati con il testosterone e 2448 controlli trattati con il placebo. La durata media del trattamento è di 34 settimane. Gli accidenti cardiovascolari esaminati sono la morte per infarto, l’infarto miocardico non fatale, lo stroke, la sindrome coronarica acuta e l’insufficienza cardiaca. Il numero di studi analizzati è il più elevato mai preso in considerazione sinora.
Queste le conclusioni degli Autori:
- il testosterone non risulta correlato ad alcun incremento significativo di rischio cardiovascolare;
- nei trial condotti su soggetti affetti da disturbi metabolici, il testosterone risulta avere un effetto protettivo sul sistema cardiovascolare;
- i risultati dello studio sono in linea con quanto la migliore letteratura scientifica sottolinea da almeno 20 anni, e cioè che negli uomini ipogonadici la supplementazione di testosterone migliora il profilo metabolico, riduce il grasso e aumenta la massa muscolare, contribuendo così a ridurre il rischio di accidenti cardiovascolari.