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Vampate di calore: benefici e profilo di sicurezza dell’estetrolo

30/01/2022

Vampate di calore: benefici e profilo di sicurezza dell’estetrolo
“Science News” - Segnalazioni e commenti on line su articoli scientifici di particolare interesse
Commento a:
Gallez A, Dias Da Silva I, Wuidar V, Foidart J-M, Péqueux C.
Estetrol and mammary gland: friends or foes?
J Mammary Gland Biol Neoplasia. 2021 Sep;26(3):297-308. doi: 10.1007/s10911-021-09497-0. Epub 2021 Aug 31

Valutare la sicurezza per la mammella delle terapie ormonali sostitutive basate su estetrolo: è questo l’obiettivo dello studio di Anne Gallez, collaboratrici e collaboratori, del Laboratorio di Biologia, tumori e sviluppo presso il Giga-Cancer dell’Università di Liegi, Belgio.
L’estretrolo (E4) è un estrogeno fetale attualmente approvato per la contraccezione orale, ed è ora allo studio per l’impiego nella terapia ormonale sostitutiva della menopausa. Poiché i recettori alfa sono i principali mediatori, in direzione proliferativa, dell’azione estrogenica nella maggior parte dei tessuti, la questione posta dai ricercatori di Liegi è di importanza fondamentale ai fini della valutazione di sicurezza delle future formulazioni.
La review passa in rassegna gli studi preclinici e clinici che documentano gli effetti dell’estetrolo, e delle combinazioni di estetrolo e progestinici, sulla ghiandola mammaria e sul cancro della mammella, con particolare riguardo alle proprietà estrogeniche e anti-estrogeniche dell’ormone.
Gli autori discutono i potenziali vantaggi dell’E4 rispetto alle formulazioni attualmente disponibili per la cura dei sintomi della menopausa, e ne valutano le potenzialità per il trattamento delle forme di tumore al seno resistenti alle terapie endocrine.
Dagli studi esaminati, in particolare, emerge che l’estetrolo:
- a dosi basse, ma sufficienti a prevenire le vampate di calore, rimane neutro rispetto al rischio di carcinoma mammario;
- ha caratteristiche cardioprotettive;
- ha un impatto limitato sui fattori epatici coinvolti nella coagulazione, riducendo il rischio di eventi tromboembolici e tromboembolia.
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