Damiana L. (Padova)
L’ansia danneggia l’erezione perché trasforma l’uomo in uno spettatore severo, in un “giudice” della propria prestazione sessuale. Il fatto poi di non riuscire a mantenere un’erezione di qualità aumenta ulteriormente l’ansia nei tentativi successivi. L’ansia può poi essere peggiorata dall’inesperienza, come nel suo caso, o dall’incapacità di abbandonarsi e dalla paura (inconscia!) dell’intimità.
L’adrenalina blocca l’erezione perché inibisce l’attività della muscolatura liscia dei corpi cavernosi, che in condizioni normali fa sì che essi si riempiano di sangue provocando appunto l’erezione. In secondo luogo scatena un ipertono muscolare generale, che riduce la percezione delle sensazioni di piacere e mette l’organismo in uno stato d’allarme generale.
La cosa migliore è andare da un buon andrologo, o da un medico sessuologo. La terapia, in genere, prevede tre tipi d’intervento: un aiuto farmacologico, una terapia sessuologica e una psicoterapia. A volte ne basta uno solo, a volte è necessario integrarli con un approccio sinergico. L’essenziale è però non cedere mai alla tentazione di una terapia “fai-da-te”, magari consigliata dall’amico di turno, e rivolgersi invece allo specialista. Anche perché potrebbe comunque essere opportuno fare qualche esame clinico per escludere davvero qualsiasi tipo di causa fisica. Auguri di cuore!
Prevenire e curare - In che cosa consiste la terapia farmacologica?
Se i farmaci non bastano, una terapia sessuologica comportamentale, meglio se integrata da pratiche come lo yoga o il mindfulness, aiuta a sciogliere le tensioni interiori più resistenti. Può essere efficace per sbloccare l’ansia e ridare serenità!
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