Lettera firmata
Ora, il vaccino quadrivalente protegge:
- sia contro i ceppi 6 e 11, responsabili del 90 per cento dei condilomi genitali (lesioni benigne ma indubbiamente fastidiose, anche per il dolore delle cure, e che possono recidivare) e del 10% circa delle lesioni intraepiteliali di grado lieve del collo dell’utero (Intraepithelial Cervical Neoplasia, CIN 1);
- sia contro i ceppi 16 e 18, responsabili del 70 per cento dei carcinomi del collo dell’utero, ma anche di lesioni potenzialmente evolutive in senso neoplastico a carico della vagina, dell’ano e della bocca.
Non mi risulta però che per i ceppi 6 e 11 siano stati pubblicati studi analoghi, nel senso di una documentata riduzione delle recidive.
In altre parole, le evidenze pubblicate sull’efficacia del vaccino nel ridurre le recidive riguardano i ceppi oncogeni, nella donna, e le lesioni intraepiteliali del collo dell’utero. Tuttavia, per analogia del meccanismo d’azione, è molto probabile che possano ridurre anche le recidive dei condilomi, anche se questo non è ancora stato provato.
L’ipotesi più accreditata sul perché il vaccino riduca le recidive postula che la vaccinazione determini un aumento della competenza immunitaria del paziente, rendendolo più capace di combattere il virus stesso, probabilmente anche nel caso di ceppi diversi.
Se avessi un figlio maschio, non ho dubbi: lo vaccinerei, possibilmente da giovanissimo, prima delle prime esperienze sessuali, con il vaccino quadrivalente. Ma lo vaccinerei anche dopo una prima condilomatosi, come nel caso di suo figlio, per proteggerlo in futuro anche da possibili papillomavirus oncogeni.
Che cos'è il papillomavirus?
Quanti tipi di vaccino anti HPV sono attualmente disponibili?
Oltre al cancro del collo dell'utero quali altre gravi patologie sono causate dall'HPV?
Gli HPV oncogeni causano invece lesioni cellulari evolutive che possono essere definite come “l’anticamera” del tumore, e che si distinguono in lesioni precancerose del collo dell’utero (Cervical Intraepithelial Neoplasia, CIN 2/3), della vulva (Vulvar Intraephitelial Neoplasia, VIN 2/3), della vagina (Vaginal Intraepithelial Neoplasia, VAIN 2/3), dell’ano (Anal Intraepithelial Neoplasia, AIN 2/3) e del cavo orofaringeo (Oral Intraepithelial Neoplasia, OIN 2/3).
Oltre al cancro invasivo del collo dell’utero, i papillomavirus causano infine tumori conclamati, quando le suddette lesioni precancerose progrediscano superando la membrana basale degli epiteli e iniziando quindi l’invasione vascolare.
Il vaccino può provocare malattie da HPV?
Come va somministrato il vaccino?
Come si curano i condilomi genitali?
Il trattamento biofisico mira a distruggere il condiloma con metodi diversi: la crioterapia (quella che fa suo figlio), la laserterapia, l’elettrocauterizzazione, l’escissione chirurgica, la causticazione con acido tricloroacetico. Queste metodologie sono caratterizzate da elevati tassi di recidive.
E’ il dermatologo di fiducia (o, per la donna, il ginecologo) a scegliere e consigliare la terapia più adatta al singolo caso, così da ottimizzare la cura e minimizzare il rischio di effetti collaterali e recidive. Auguri di cuore.
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Tutti i video sulle malattie sessualmente trasmesse sono disponibili anche sul canale YouTube della Fondazione Alessandra Graziottin all'indirizzo: http://www.youtube.com/user/fondazionegraziottin
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