Anna Maria T. (Rovigo)
Le ragioni del corpo: quali sono i danni per la salute riproduttiva?
1) per la fertilità:
- riduce la probabilità di concepimento, sia naturale, sia con procreazione medicalmente assistita (PMA), per un danno tossico diretto sull’ovaio;
- la riduzione delle probabilità di successo della fecondazione assistita è drammatica: l’effetto del fumo sulla percentuale di nati vivi da fecondazione assistita è così drastico che a 20-30 anni le probabilità di concepimento sono uguali a quelle di una donna di 40 anni. In altre parole una donna che fumi quanto sua figlia a trent’anni ha le ovaie “bruciate” dal fumo come se di anni ne avesse 40!
- aumenta il rischio di aborto;
- aumenta il rischio di malformazioni fetali;
- altera il decorso della gravidanza, aumentando la probabilità di insufficienza placentare e di parto prematuro, nonché di insufficiente accrescimento fetale per tossicità diretta sui vasi placentari;
- è tossico per il bambino, per il quale costituisce un vero e proprio “abuso” in utero;
2) per la salute dell’ovaio: può anticipare la menopausa di circa due anni. Considerando che l’1% delle donne ha la menopausa spontanea (Premature Ovarian Failure, POF) prima dei 40 anni, e che il 25% delle donne che si rivolgono ai centri della menopausa l’ha avuta tra i 40 e i 45 anni (il 15% spontanea, il 10% provocata da ovariectomia bilaterale), è saggio non fumare per non aumentare il rischio di un prematuro esaurimento dell’ovaio. La menopausa precoce comporta un’accelerazione di tutti i processi di invecchiamento: della pelle, del cuore, del cervello, dei vasi sanguigni, dell’apparato urogenitale, con appannamento anticipato anche della sessualità. Perché rischiare? Inoltre il fumo peggiora anche la frequenza e la gravità delle vampate di calore, come è stato recentemente dimostrato.
Il fumo è dannoso anche per i figli?
- aumenta di ben 6 volte la probabilità di morti improvvise in culla (“morti bianche”) nei primi mesi di vita;
- agisce negativamente sul fronte fisico, aumentando il rischio di asma allergico (cui sono più vulnerabili i bambini maschi), otiti e bronchiti recidivanti;
- aumenta inoltre significativamente il rischio che il figlio stesso diventi un fumatore: se è la mamma che fuma, la probabilità che il figlio diventi fumatore aumenta di 5 volte rispetto al figlio della non fumatrice. Sale a 8 volte di più se entrambi i genitori fumano;
- uno studio recente indica che i figli di madri che fumano hanno anche un rischio aumentato del 24% (OR=1.24) di avere un tumore cerebrale.
In Italia il fumo è donna
In particolare:
- è sempre più precoce l’età di inizio (11-12 anni);
- è in forte aumento il fumo nelle ragazze: con un incremento del 70%, mentre è del 33% nei maschi;
- le ragazze iniziano prima dei coetanei maschi (in maggioranza prima dei 16 anni), fumano più sigarette e più forti;
- purtroppo la cultura in questo caso non è affatto un deterrente: sono proprio le ragazze e le donne più istruite a fumare di più!
Il fumo provoca solo il cancro al polmone?
Il fumo incide anche sulla sessualità: come e cosa si può fare per contrastare gli effetti più negativi?
Nicotina e bellezza: come si trasforma la pelle delle fumatrici?
E' vero che si ingrassa se si smette di fumare?
- il movimento fisico quotidiano (perché brucia calorie, scarica le tensioni che altrimenti si cerca di attenuare fumando la sigaretta e ha un’azione antinfiammatoria generale e sul cervello);
- una dieta appropriata ed eventualmente il bupropione (che agisce come antidepressivo, ma aiuta anche a disintossicarsi dal fumo).
Farmaci come la vareniciclina, in origine un antidepressivo, sono oggi i più utilizzati per ridurre il bisogno di fumare, in associazione a terapie specifiche comportamentali.
Fumo, cuore e pillola: come interagiscono?
Il fumo, da solo, è pericoloso dal punto di vista cardiovascolare anche nelle giovanissime?
Esiste una "dipendenza" da fumo?
1) tolleranza;
2) dipendenza;
3) crisi di astinenza;
4) uso superiore a quello programmato;
5) persistente desiderio di smettere (senza riuscirci);
6) grande quantità di tempo utilizzata a fumare;
7) attività ridotte a causa del fumo;
8) continuo utilizzo nonostante problemi fisici o psicologici con la sostanza.
Di fatto la vita personale, professionale e sociale diventa dominata dalla sostanza. Questa perdita di libertà decisionale è il vero lato problematico che condiziona poi la difficoltà sostanziale di farne a meno.
Conclusioni
Adolescenti e giovani Apparato e patologie cardiovascolari Dipendenze, droghe e doping Fertilità e infertilità Fumo Gravidanza Ictus Menopausa precoce Pillola contraccettiva Rischi ostetrici e fetali Salute femminile Tumori e linfomi