Alessia T. (Orvieto)
So quanto la depressione post partum possa essere pesante e difficile da superare. E forse, in quel periodo durissimo, anche suo marito si è trovato in difficoltà. Molte coppie rischiano così il naufragio, perché impreparate all’intensità della crisi esistenziale che ogni coppia attraversa, in varia misura, dopo la nascita del primo figlio. Quella fase delicata che Jay Belsky, lo studioso americano che l’ha analizzata fin dagli anni Ottanta, ha definito “transition to parenthood” (la transizione al diventare genitori).
Belsky dice che ogni relazione di coppia ha tre grandi dimensioni: “romance”, la componente romantica ed erotica, “friendship”, la complicità amicale, e “partnership”, la solidarietà nel gestire la vita quotidiana. Dopo il parto si riducono drasticamente romance e friendship, mentre aumenta la partnership. Tuttavia, la coppia rischia di saltare se non dedica attenzione ed energia a proteggere (anche da se stessa e dalle proprie difficoltà) un po’ di erotismo, di romanticismo e di intimità. Se lei è depressa, e va aiutata perché non ha la forza per pensare ad altro, è indispensabile che lui mostri la maturità necessaria per superare la crisi. Ma se anche lui soffre e si arrocca, perché si sente escluso o allontanato o respinto, è vitale che entrambi trovino un supporto – in famiglia o in un aiuto professionale – per uscire insieme dalla crisi.
Forse questo aiuto non c’è stato. E due solitudini, lasciate a se stesse, non riuniscono la coppia ma la lacerano ancor di più. In questa fase va a picco anche la capacità di comprensione reciproca: lui la accusa di averlo lasciato solo per mesi, non comprendendo che la depressione post partum è una seria malattia, e sembra quasi voler trovare una giustificazione alla sua fuga su Internet. E lei ora è arrabbiata, non comprendendo la solitudine e le ragioni di lui.
Con questo clima, è difficile uscire dalla crisi. Se al di sotto di questo cumulo di tensioni e rinfacci esiste ancora un sentimento di qualità, se essere genitori di un bambino prezioso è un valore da condividere, cercate di parlarvi senza recriminazioni e accuse. Oppure lei gli scriva una lettera affettuosa in cui, solo con parole positive, gli propone di cercare un aiuto professionale (una qualificata terapia di coppia) per ricominciare.
E’ difficile ripartire, dopo una lunga crisi. Ma difficile non significa impossibile, se sotto i cocci c’è ancora qualità di sentimenti. Almeno ci provi, con cuore generoso. Sono l’amore e la complicità che dovrebbero rifiorire per primi, per (ri)gustare un sesso di qualità ed essere genitori più soddisfatti.
Prevenire e curare – Come proteggere la coppia dal naufragio dopo il parto
- se uno, o entrambi, sono in difficoltà, aiutarli cercando presto un aiuto professionale;
- mantenere uno spazio esclusivo per la coppia: una sera (meglio se fissa) per uscire a cena, a ballare, a nuotare, o a ridere con gli amici, lasciando il bambino a una persona fidatissima;
- recuperare l’intimità fisica: se c’è dolore alla penetrazione, estrogeni locali, gel lubrificanti e stretching per rilassare il muscolo che circonda la vagina possono aiutare a recuperare presto anche il piacere fisico. Tanto prima, tanto meglio per tutti e due!
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