Daniela (che non è solo un’incubatrice!)
Le attività migliori sono quelle aerobiche, di durata, come il camminare o il nuoto. Il jogging tranquillo va bene per i primi tre-quattro mesi, poi è più adeguata la passeggiata veloce. Da evitare invece, soprattutto dopo il terzo mese, le attività che comportino rischio di caduta (come bicicletta, sci, pattinaggio, equitazione), bruschi cambi di direzione, scatti, saltelli, slanci (tennis, pallavolo o pallacanestro).
La gravidanza comporta infatti:
1. un rallentamento della velocità dei riflessi, per effetto degli alti tassi di progesterone, con aumento dei rischi di caduta, specialmente negli sport veloci;
2. un’aumentata lassità legamentosa, con maggior rischio di strappi muscolari e lesioni legamentose, per effetto dell’ormone relaxina, che cresce in gravidanza e il cui scopo è aumentare l’elasticità della sinfisi e della cartilagine pubica per facilitare il parto;
3. un cambiamento della posizione del baricentro del corpo, per l’aumento del volume addominale, e maggiori difficoltà nell’equilibrio.
Le indicazioni emerse dalle linee guida scientifiche internazionali concordano con quanto le ho indicato, evidenziando come l’attività fisica almeno tre volte la settimana, meglio se quotidiana, all’interno del proprio livello di allenamento e con le eccezioni sopra indicate, migliori nettamente l’andamento della gravidanza e del parto, ma anche del puerperio, e riduca i rischi ostetrici per mamma e bambino.
Prevenire e curare – I benefici dell'attività fisica in gravidanza
- Minori crampi e gonfiore alle gambe (“edemi declivi”), minore ritenzione idrica
- Controllo ottimale del peso (più 10-12 chili, per chi inizia normopeso)
- Minor rischio di diabete gestazionale e minor bisogno di insulina
- Prevenzione dell’incontinenza urinaria e del mal di schiena
- Umore migliore, minore rischio di depressione, specialmente dopo il parto
Gravidanza Puerperio Rischi ostetrici e fetali Sport e movimento fisico