Questi signori avrebbero dovuto seguire tutti un programma attivo per migliorare gli stili di vita, agendo quindi su un cardinale fattore di rischio per il diabete, quando errati, e su un altrettanto potente fattore di protezione contro il diabete, quando gli stili di vita sono appropriati. Sono stati poi divisi in due gruppi: il trattamento consisteva in una fiala intramuscolo che poteva contenere il testosterone undecanoato (1000 mg) o il placebo. La fiala è stata somministrata all’inizio dello studio, dopo 6 settimane e poi ogni tre mesi per 2 anni. Né i medici né i pazienti sapevano se la fiala contenesse l’ormone attivo o il placebo. In medicina, si descrive questo tipo di studio come randomizzato, doppio cieco e placebo controllato. E’ considerato il più rigoroso dal punto di vista del metodo scientifico e il più affidabile dal punto di vista dei risultati clinici.
Gli uomini in studio hanno effettuato il programma stili di vita + testosterone o placebo per due anni, con accurato monitoraggio periodico. Entusiasmanti i risultati, appena pubblicati sul prestigioso Lancet Diabetes Endocrinology (Wittert et Al, Testosterone for diabetes mellitus, 2021). Ve li descrivo fra un secondo. Perché questi dati interessano milioni di uomini? Chiaro: il diabete è oggi una malattia metabolica in inquietante incremento nella popolazione mondiale a medio-alto reddito. Solo in Italia, gli ultimi dati ISTAT riportano una popolazione di circa 3.200.000 diabetici (uomini e donne) che sanno di esserlo, e circa un milione (!) che ancora non lo sa, ma in cui l’iperglicemia sta già facendo molti danni a livello del cuore e dei vasi, dei nervi, del cervello e degli arti inferiori. Favoriscono il diabete l’avere una familiarità per il diabete; l’essere sovrappeso od obesi, con prevalente accumulo di grasso in addome e incremento della circonferenza addominale; avere alimentazione ipercalorica e con eccesso di zuccheri (e alcol); essere sedentari o comunque poco attivi fisicamente. Il lockdown ci ha poi messo del suo.
L’insidiosità del diabete nasce dalla lunga fase preclinica, in cui la glicemia è alta e fa danni gravi e silenziosi fino a quando non emergono disturbi conclamati: il danno ai grandi e piccoli vasi (microangiopatia diabetica) e ai nervi (neuropatia diabetica), con lesioni serie e progressive alla retina, al cuore, ai reni, agli arti, fino alla gangrena e all’amputazione. Una malattia dunque serissima di cui viene poco compresa la grave pericolosità. Ecco gli incoraggianti risultati: stili di vita e testosterone hanno significativamente ridotto, meno 41%, ossia quasi dimezzato, la comparsa del diabete, mentre un altro 30% dei pazienti in studio ha visto ridursi il diabete già comparso. In parallelo alla normalizzazione della glicemia, grazie al testosterone e ai migliori stili di vita, i ricercatori hanno evidenziato molti altri benefici secondari (“secondary end-points”): riduzione del peso e del grasso addominale, riduzione della massa grassa totale, aumento della massa muscolare e della forza muscolare della mano non dominante. Chicca fantastica, è stato dimostrato un significativo miglioramento della funzione sessuale: desiderio, qualità dell’erezione, intensità dell’orgasmo, soddisfazione nel rapporto e soddisfazione globale. Un bel premio, vero?
Il messaggio è chiaro: guardatevi allo specchio, pesatevi, misuratevi la circonferenza addominale, fate un esame di coscienza. Avete davanti un bivio: invecchiare alla disperata o rimettervi in forma. Se scegliete il bivio della vita, parlate con il vostro medico, fate due esami e se avete basso testosterone e glicemia mossa o alta, sapete che cosa fare, per realizzare un bel progetto di longevità in salute e godervi la vita molto di più, e più a lungo.
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