Coppie sempre più effimere oggi, paradigma affettivo ed esistenziale di quel “chi vuol essere lieto sia, del doman non v’è certezza”, scritto non a caso da un principe rinascimentale, Lorenzo il Magnifico. La ricerca del piacere personale, anche sessuale, è oggi la priorità. La coppia si forma, ha senso e dura solo finché il principio del piacere di entrambi, e non solo di lui, è soddisfatto. E’ questo uno dei fattori più forti della fluidità contemporanea nelle relazioni affettive. E uno degli aspetti critici nella durata della coppia, ancor più quando è diventata famiglia con figli.
In questo mutato scenario, cui contribuiscono l’autonomia professionale ed economica delle donne, la possibilità di controllo volontario sulla procreazione, la laicizzazione della società e un inquietante senso di precarietà esistenziale, un aspetto di vulnerabilità trascurato riguarda proprio un problema sessuale maschile: l’eiaculazione precoce, definito da un troppo breve “tempo di latenza eiaculatoria intravaginale”, inteso come tempo che intercorre tra inizio della penetrazione ed eiaculazione. Il problema è grave, quando questo tempo è inferiore al minuto, medio se inferiore ai due minuti. Interessa il 20,7-30,5% degli uomini, a seconda che si consideri il criterio di 1 o 2 minuti. Altre caratteristiche, oltre al breve tempo, sono la difficoltà/impossibilità dell’uomo di decidere “quando” eiaculare (che cos’è la potenza senza controllo?), la perdita di piacere per lui e per lei, e i conseguenti stress e crisi di coppia.
Un problema banalizzato nei secoli perché “così son fatto”, perché non c’erano soluzioni, e pazienza se per lei il piacere sessuale era sconosciuto. Oggi la donna sa che cosa può provare e sa che cosa perde se non ha quel piacere. E l’uomo che banalizza, minimizza o nega questo problema non si rende conto di trascurare di fatto i chiari segnali per la coppia di una “morte annunciata”. All’inizio la donna tace, pensando «sarà questione di troppa ansia, o dell’emozione delle prime volte, poi tutto si aggiusterà…». Poi, vedendo che lui non si preoccupa, non cerca una soluzione e banalizza, comincia a pensare: «Perché non pensa anche a me? Perché è così egoista? Perché si cura solo del suo piacere e mi lascia sempre in bianco?». La mancanza di orgasmo nel rapporto (che colpisce il 51,9% delle donne il cui partner soffra di precocità) è il primo elemento di frustrazione sessuale, cui fanno seguito la caduta del desiderio, fino all’evitamento dei rapporti. Aumentano la litigiosità, l’irritabilità, l’aggressività fino a quando il disprezzo per il partner e una nuova relazione, più o meno clandestina, non danno il colpo di grazia alla coppia.
In passato, le cure erano solo con farmaci per bocca, poco amati dagli uomini. Oggi è possibile agire sul problema che uno spray, a base di lidocaina e prilocaina, da usare sul glande cinque minuti prima del rapporto. Tre i vantaggi notevoli rispetto a tutte le terapie precedenti, farmacologiche e non: 1. agisce dove l’uomo avverte il problema, riducendo l’ipersensibilità al glande che per molti è la ragione vera della precocità. 2. è molto efficace, perché aumenta la durata fino a sei volte il tempo basale; 3. è sicuro, senza effetti collaterali. Questo consente all’uomo un migliore controllo, con un’erezione valida e di maggiore durata, concentrandosi sul piacere proprio e della partner, invece che sul tentare di tirare il freno a mano a tutti i costi. E’ su prescrizione medica, per valutare eventuali fattori peggiorativi: prostatiti, malattie sessualmente trasmesse, patologie tiroidee, che devono essere diagnosticate e curate perché la terapia ritardante con lo spray possa poi essere pienamente soddisfacente. Perché vivere in grigio quando si può vivere a colori?
Eiaculazione precoce Rapporto di coppia Terapia farmacologica