Sintesi dell'intervista e punti chiave
Come deve articolarsi una dieta leggera e al tempo stesso salutare? Quali disturbi può causare un’alimentazione povera di elementi essenziali? Che cosa deve fare una donna per verificare la qualità del proprio stile alimentare?
In questo articolo illustriamo:
- come una dieta davvero equilibrata debba sempre resistere alla tentazione delle “monomanie” alimentari e includere, per contro, cereali, legumi, soia e oli essenziali;
- il ruolo dei fitoestrogeni, contenuti in questi alimenti, nel ridurre l’incidenza delle malattie “da benessere”;
- le più gravi conseguenze di una dieta sbilanciata per qualità e quantità: disturbi mestruali (dall’oligomenorrea più o meno marcata alla franca amenorrea); anemia da carenza di ferro (“sideropenica”), con serie conseguenze per il cervello e il benessere psichico; effetti tossici (per esempio, sul fegato) o danni carenziali di varia natura;
- come certi cibi, comunemente ritenuti sani, possano in realtà contenere grassi saturi che aumentano il colesterolo e, in prospettiva, il rischio di aterosclerosi;
- la possibilità che una dieta squilibrata possa preludere a una vera e propria anoressia, da diagnosticare tempestivamente e curare in modo multidisciplinare;
- come accertare, a livello medico, se la dieta stia compromettendo le condizioni generali di salute: analisi del sangue (o “emocromo”), per accertare il livello di globuli rossi, emoglobina, ematocrito, sideremia e colesterolo; verifica della regolarità del ciclo, per ritmo, quantità e durata; valutazione dello stato psicofisico complessivo, e in particolare l’umore, l’energia vitale e il senso di misura in tutte le attività quotidiane.
Parole chiave:
Alimentazione e dieta
Salute femminile