Mutilazioni genitali femminili: conoscere per prevenire

Il 6 febbraio, data in cui si celebra la Giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili, la professoressa Graziottin ha partecipato con un videomessaggio alle iniziative dell’ufficio italiano dello United Nations Regional Information Centre (UNRIC), il Centro di informazione ONU che, in Europa, ha sede a Bruxelles. Ha inoltre preso parte a un summit ideato e organizzato dalla dottoressa Stefania de Fazio, presidente eletto della Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica (SICPRE). L’incontro si è tenuto a Roma, nella Sala Zuccari del Senato.
Nel videomessaggio preparato per l’UNRIC, la professoressa illustra:
- i quattro tipi di mutilazione genitale femminile (MGF);
- le conseguenze immediate delle lesioni: dolore acuto, rischio di emorragie, infezioni, cicatrizzazione inadeguata;
- le conseguenze a lungo termine: dolore cronico, con progressiva evoluzione dalla forma acuta alle forme neuropatica (da alterazione delle vie di trasmissione degli stimoli algici) e nociplastica (da stress, angoscia e solitudine); rischio di complicanze ostetriche durante il parto;
- come le MGF impattino sull’identità della donna, sulla sua funzione sessuale, sulla relazione di coppia e su molti aspetti della salute a lungo termine, con ferite fisiche ed emotive che possono persistere per tutta la vita;
- l’imperativo clinico e morale di prevenire le MGF, in Italia e nel mondo, e di curarne le conseguenze;
- i tre pilastri di questa missione: competenza, solidarietà e rispetto.