Sintesi dell'intervista e punti chiave
Nella seconda e ultima parte di questa intervista, la professoressa Graziottin illustra:
- perché l’uomo è biologicamente più predisposto della donna alla violenza, alla collera e ai comportamenti antisociali;
- come anche la donna, tuttavia, possa uccidere nel corpo e nell’anima, come confermano i casi di infanticidio e di bullismo;
- la conseguente necessità che tutti, maschi e femmine, si rieduchino e vengano rieducati al controllo degli impulsi sul piano verbale e comportamentale;
- le due istituzioni primariamente chiamate a educare le giovani generazioni: famiglia e scuola;
- che cos’è la “frustrazione ottimale”, e perché è uno strumento decisivo di maturazione;
- il significato etimologico di “disciplina”;
- come tutto ciò che, oltre alla scuola, prevede obiettivi, regole e necessità di applicazione – sport, musica, teatro – sia utilissimo per allenarsi progressivamente al senso di responsabilità;
- che cosa ci insegna la regola delle “10.000 ore”;
- perché l’apprendimento scolastico mediato da un familiare amato – la mamma, il papà, un nonno, una zia – favorisce, più dello studio in solitudine, l’interiorizzazione del principio di disciplina;
- il ruolo del movimento fisico quotidiano nel ridurre la rabbia e l’aggressività.
Per gentile concessione di Radio Gamma 5
- La serie completa
- Violenza contro le donne e aggressività sociale: le radici, i rimedi - Parte 1
- Violenza contro le donne e aggressività sociale: le radici, i rimedi - Parte 2
Parole chiave:
Adolescenti e giovani
Apprendimento
Autocontrollo
Bambini
Bullismo e cyberbullismo
Collera
Educazione
Famiglia e rapporti familiari
Omicidio / Femminicidio / Infanticidio
Scuola e università
Sport e movimento fisico
Violenza e cinismo