Millar SR, Harrington JM, Perry IJ, Phillips CM.
Ultra-processed food and drink consumption and lipoprotein subclass profiles: a cross-sectional study of a middle-to older-aged population
Clin Nutr. 2024 Jul 14;43(9):1972-1980. doi: 10.1016/j.clnu.2024.07.007. Epub ahead of print. PMID: 39033562
Esaminare i meccanismi cardiometabolici intermedi attraverso cui un consumo eccessivo di alimenti ultra-processati danneggia la salute: è questo il tema del lavoro di Seán R. Millar e collaboratori, del Centre for Health and Diet Research presso lo University College di Cork, Irlanda.
Gli alimenti ultra-processati sono prodotti confezionati, sottoposti a ripetute lavorazioni industriali e ricchi di coloranti, stabilizzanti, aromi, esaltatori dei sapori e dei profumi, edulcoranti, emulsionanti, addensanti. Ne sono un esempio gli snack, i preparati per torte e dolci, i cereali per la prima colazione, le salse pronte, gli yogurt alla frutta, le salsicce e i wurstel, le bevande zuccherate, i sostituti dei pasti.
Lo studio è stato condotto su 1986 soggetti di mezza età e anziani, selezionati con un campionamento random dai registri di un grande centro di assistenza primaria, analizzando le relazioni fra:
- i livelli di consumo di alimenti ultra-processati;
- le concentrazioni e le dimensioni delle sottoclassi di particelle lipoproteiche, determinate utilizzando la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare, un metodo basato sulle proprietà magnetiche dei nuclei di atomi e isotopi.
Il contributo percentuale degli alimenti ultra-processati all’introito energetico totale è stato calcolato per ciascun partecipante utilizzando la classificazione NOVA (Monteiro CA, Cannon G, Levy RB et al. NOVA. The star shines bright. World Nutrition, January-March 2016, 7,1-3, 28-38), che distingue quattro categorie di alimenti:
1) cibi non trasformati o minimamente lavorati, come acqua, frutta, ortaggi, uova, latte, carni non lavorate;
2) ingredienti per la cucina domestica: oli e grassi, aceto e sale, zucchero, erbe aromatiche, spezie;
3) alimenti trasformati (processed food): pane, pasta, formaggi, carne e pesce nelle lavorazioni più semplici, conserve vegetali, frutta e legumi in scatola, frutta secca, formaggi, vino e birra;
4) alimenti ultra-processati.
L’analisi dei dati suggerisce che un elevato consumo di alimenti ultra-processati correla con un profilo metabolico più pro-aterogeno e insulino-resistente, il che potrebbe costituire il meccanismo alla base delle associazioni segnalate fra l’assunzione di tali cibi e il rischio di malattie croniche e mortalità.