Butwick AJ, McDonnell N
Antepartum and postpartum anemia: a narrative review
Int J Obstet Anesth. 2021 Aug;47:102985. doi: 10.1016/j.ijoa.2021.102985. Epub 2021 Mar 29
Riepilogare dati epidemiologici e raccomandazioni di trattamento dell’anemia prima e dopo il parto: è questo l’obiettivo della review narrativa di A.J. Butwick e N. McDonnell, rispettivamente della Stanford University School of Medicine (USA) e del King Edward Memorial Hospital di Perth (Australia).
L’anemia ante-parto colpisce, a livello globale, più di un terzo delle donne in gravidanza e correla con un maggior rischio di complicanze materne e perinatali, fra cui:
- parto pretermine;
- necessità di trasfusioni durante il parto;
- infezioni materne;
- disturbi neurologici nei neonati;
- morte materna.
L’anemia post parto colpisce invece l’80 per cento delle donne nei contesti rurali e nei Paesi a basso reddito, e fino al 50% delle donne europee e statunitensi. Si associa a:
- depressione post parto;
- stanchezza cronica;
- disturbi cognitivi;
- alterazioni dell’attaccamento mamma-bambino.
Questa forma di anemia dipende principalmente dalla carenza di ferro, a sua volta determinata da:
- livelli insufficienti all’inizio della gestazione;
- aumento del fabbisogno durante la gestazione, non compensato da un’adeguata supplementazione;
- perdite di sangue durante il parto.
Le donne anemiche dovrebbero controllare periodicamente i livelli di ferro: si parla di carenza conclamata di ferro in gravidanza per un valore di ferritina sierica pari o inferiore a 30 μg/L.
La supplementazione per bocca è il trattamento di prima linea. La somministrazione venosa del ferro va presa in considerazione in questi scenari:
- risposta limitata o assente al trattamento per via orale;
- anemia severa (emoglobina <80 g/L);
- necessità di un rapido trattamento per l’anemia nel corso del terzo trimestre;
- donne a rischio di emorragia, ad esempio per placenta accreta;
- donne per le quali la trasfusione di sangue non è un’opzione percorribile.